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Questo articolo è stato pubblicato il 31 gennaio 2013 alle ore 15:55.

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I problemi di Saipem sono interni o la società italiana di servizi petroliferi è vittima delle circostanze? Se lo domanda il Wall Street Journal, dopo che il titolo è crollato di oltre un terzo in seguito all'annuncio di un profit warning "scioccante".

Non ci sono solo le indagini a destare inquietudine. La Consob indaga sull'operazione di collocamento realizzata da Bank of America Merrill Lynch prima dell'annuncio e la stessa Saipem è sotto inchiesta per corruzione in Algeria (Saipem nega le accuse, ma l'ex Ceo Pietro Franco Tali si è dimesso). Il nuovo Ceo Umberto Vergine sta cercando di fare chiarezza. "La preoccupazione è che la società navighi in acque agitate per l'intero settore", nota sul Wsj Andre Peaple.

Saipem ha certamente i suoi guai "specifici", nota il Wsj. Gli utili 2012 saranno probabilmente del 6% più bassi del previsto e quest'anno "sarà ancora più duro". I nuovi ordini attesi da Iraq, Venezuela e Nigeria non sono stati finalizzati e complessivamente la società si attende un dimezzamento del reddito netto. Vergine dice che avrà un approccio più conservativo per le stime degli utili futuri, ma spera in una ripresa dei margini nel 2014.

"Ciò presuppone che lo scenario rimanga sano". Certo, i prezzi del petrolio restano alti e le compagnie hanno apparentemente molti piani di sviluppo, specie in Brasile. Saipem si aspetta che le compagnie petrolifere aumentino del 7% la spesa in conto capitale l'anno prossimo. Ma secondo Goldman Sachs, ciò è al di sotto dell'aumento medio dell'11% registrato negli ultimi dieci anni dalle major. Il libero "cash flow" delle major "potrebbe essere negativo" per i prossimi due anni e quindi ogni segno di indebolimento dei prezzi energetici o una maggiore domanda di esborsi da parte degli azionisti potrebbe frenare gli investimenti.

Anche se l'industria ha approvato100 miliardi di dollari di nuovi investimenti l'anno scorso, ciò "è molto al di sotto della previsione di 260 miliardi fatta all'inizio dell'anno da Goldman Sachs".
Questo, secondo Peaple, spiega il calo dei titoli di società rivali come Technip, Petrofac e John Wood, anche se non hanno annunciato profit warning come Saipem.

La nuova guidance di Saipem punta a un utile netto quest'anno di solo 450 milioni di euro, la metà del risultato atteso per il 2012 e meno della metà di quanto prevedono gli analisti, osserva il Wsj nella cronaca della giornata. Il calo della guidance fa pensare che il nuovo management consideri gran parte del cumulo di ordinativi sia di qualità "subottimale", commenta un analista di Barclays.

La dimensione del crollo del titolo di mercoledì è "insolitamente ampia" per una società quotata italiana, scrive il Wsj. "Ai prezzi attuali – secondo un analista di Citigroup - Saipem è quotata al di sotto del suo valore teorico di liquidazione", ovvero della somma che sarebbe realizzata vendendo i suoi impianti di trivellazione, i suoi depositi e la sua flotta altamente specializzata di navi da costruzione offshore.
Il precedente management chiaramente si basava su stime gonfiate, scrive il Financial Times nella Lex Column (Saipem: margins for error"). Secondo il Ft, Eni potrebbe anche dover prendere in considerazione l'ipotesi di vendere la controllata Saipem.

"L'ex management di Saipem stava chiaramente facendo affidamento su attese decisamente eccessive che sono state accettate troppo docilmente dagli analisti", si legge nella Lex Column.
Secondo il Ft, le paure per Saipem "sembrano più collegate alla società che al settore" e "questo rende l'intrico più problematico" per la controllante. "Eni sta vendendo gli asset che le danno l'aspetto di un conglomerato di imprese", aggiunge, "ma ha sempre ritenuto Saipem un core business". Tuttavia, conclude, "se Eni non riuscirà a esercitare un controllo più ferreo sull'imprevedibile azienda, allora potrebbe dover cambiare idea".

Il profit warning ha scosso la Borsa italiana, nota ancora il quotidiano nella cronaca dei mercati europei. Il Ft cita Annalisa Mancini, portavoce della Consob: "C'è stato questo collocamento, e poi il profit warning, e dunque è una routine in questo caso indagare su presunti abusi di mercato. Faremo affidamento sulla cooperazione internazionale".

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