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Questo articolo è stato pubblicato il 04 dicembre 2011 alle ore 08:18.

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È sicuramente una lieta sorpresa, e diventerà forse una delle scoperte importanti della stagione, lo spettacolo creato per il Crt di Milano da Sabino Civilleri e Manuela Lo Sicco, due attori "storici" della compagnia di Emma Dante. Vi si ritrovano senza dubbio alcuni tratti stilistici – una certa prevalenza del gesto, una certa caratterizzazione nervosa dei personaggi – tipici della regista siciliana, ma caricati qui d'una nuova freschezza, di un'inedita e più personale urgenza comunicativa.
Lo spettacolo, non a caso, si intitola Educazione fisica: educazione, perché smonta i meccanismi di un processo di manipolazione delle coscienze, fisica perché la parola è ridotta al minimo, e quasi tutta l'azione ruota attorno a degli esercizi sportivi. Da un lato c'è infatti un istruttore fanatico, col mito di Leonida alle Termopili, dall'altro tredici ragazzi impegnati ad allenarsi a pallacanestro.
I ragazzi non fanno altro che palleggiare, scartare, tirare guidati dai comandi del despota, che li costringe a ripetere cori battaglieri e li sottopone a prove di obbedienza e sottomissione: eppure al l'elementare ma efficacissimo testo di Elena Stancanelli non occorre altro per evidenziare un progressivo processo di spersonalizzazione, una sinistra selezione che umilia i deboli e incoraggia gli atteggiamenti più aggressivi.
Questa sintassi corporea all'apparenza semplicissima si sviluppa in un crescendo impressionante, fino al momento davvero agghiacciante in cui i giocatori, solo facendo rimbalzare sempre più violentemente la palla per terra, da ameni pasticcioni si trasformano in spietati guerrieri. Basta questo a dire tutto sulle dinamiche del totalitarismo, sui rapporti fra massa e potere.
Alla fine le energie distruttive si ritorcono contro chi le ha suscitate, contro il nevrotico allenatore, brutalmente annientato dai ragazzi. Questa rivolta è una soluzione positiva, o l'ulteriore effetto di un cattivo insegnamento? I due autori non esprimono giudizi, parlano unicamente attraverso i fatti, costruendo l'ingegnosa metafora di una società che scatena ciechi istinti di sopraffazione.
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«Educazione fisica» di Manuela Lo Sicco e Sabino Civilleri, Milano, Crt Salone, fino all'11 dicembre

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