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Pisapia vince le primarie del centrosinistra a Milano

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Questo articolo è stato pubblicato il 14 novembre 2010 alle ore 13:23.

Secondo gli exit poll diffusi da Termometro Politico Giuliano Pisapia avrebbe vinto le primarie del centrosinistra di Milano. Nei 17 seggi in cui sono state raccolte le indicazioni di voto, l'avvocato ex parlamentare del Prc avrebbe raccolto preferenze tra il 43 e il 47% mentre l'architetto Stefano Boeri, sostenuto dal Pd sarebbe fermo tra il 37 e il 41% dei consensi. Il costituzionalista Valerio Onida avrebbe ottenuto tra il 13 e il 15% dei voti, mentre l'outsider Michele Sacerdoti non avrebbe superato il 2%. Secondo la ricerca coordinata da Lorenzo Pregliasco il margine di errore di questa rilevazione sarebbe contenuta entro una forchetta del 2%. Ma i primi dati veri emersi dallo spoglio in serata stanno ridimensionando il vantaggio di Pisapia: scrutinato il 25% dei seggi, Pisapia avrebbe un solo punto di vantaggio, ossia circa 3mila voti. (Aggiornamento ore 21 del 14 novembre 2010) Segue pezzo di Sara Bianchi.

Non solo il Partito democratico, ma tutto il centrosinistra ci conta: oggi a Milano potrebbe partire la riscossa di chi, ormai da 17 anni, è sempre stato battuto in città. Andò male nel '93 quando Nando Dalla Chiesa perse contro il leghista Marco Formentini, se ne tornò a casa sconfitto Aldo Fumagalli che nel '97 sfidò Gabriele Albertini, nulla da fare nemmeno quattro anni dopo contro il sindaco di centrodestra per Sandro Antoniazzi. E nel 2006 anche l'ex prefetto Bruno Ferrante fu battuto, da Letizia Moratti. Ma adesso, ne sono convinti al Pd, chance ce ne sono davvero. E queste primarie - è il ragionamento - potrebbero segnare l'inizio della risalita. A partire dal numero dei partecipanti, che il partito stima in 100 mila, contro gli 80 mila che scelsero Ferrante.

Alle 13 - secondo il Comitato organizzativo delle primarie - avevano votato 24.897 persone. "Abbiamo rilevato 126 seggi sui 128 aperti - ha detto Costanzo Ariazzi, presidente del comitato -. Volendo fare un confronto con le primarie del 2006, allora alle 12, su 124 seggi, avevano votato 21.938 elettori. Quindi siamo a +13,49%, possiamo esprimere fin da ora soddisfazione per l`affluenza." Le prime proiezioni sul risultato delle primarie saranno diffuse intorno alle 20, non appena si saranno concluse le operazioni di voto: l'indagine è condotta dall'istituto Termometro Politico che sta monitorando 18 dei 128 seggi allestiti in città.

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Stefano Boeri, Giuliano Pisapia, Valerio Onida e Michele Sacerdoti, dopo tanti confronti verbali in giro per la città arrivano così alla sfida vera, quella del consenso. Il popolo delle primarie potrà dire la sua fino alle 20, nei 128 seggi sparsi per la città, gazebo, sedi al coperto, bar, ristoranti, negozi e laboratori di parrucchieri. La mappa è sul sito www.primariemilano.org. Possono votare tutti i residenti con almeno 16 anni di età e gli stranieri muniti di permesso di soggiorno. Servono un documento di identità e (per chi ce l'ha) la propria tessera elettorale solo nel proprio seggio di riferimento, corrispondente alla sezione del Comune.

Boeri ha chiuso la campagna per le primarie con una partita di calcio, un derby cittadino, in attesa di quello vero al Meazza domenica sera, con telecronaca di Bruno Pizzul. «In questi mesi il centrosinistra ha saputo dimostrare che non parla di fumo - ha detto - ma di proposte concrete e fattibili per una Milano nuova, aperta, sicura, dove il lavoro torna a essere seguito dall' amministrazione».

Per l'architetto Stefano Boeri, candidato indicato dal Pd, è arrivato anche l'endorsement via web del segretario. Pier Luigi Bersani si è rivolto agli scritti: «avete scelto il progetto di Boeri perchè vi è sembrato quello più capace di legare i grandi temi sociali ad una prospettiva per una grande città, quindi di poter parlare a ceti e a culture in grado di allargare il centrosinistra e dare vita ad una vera competitività nel confrotni del centrodestra che ha fallito ma che resta forte a Milano. Questo è il senso delle primarie».

Anche Giuliano Pisapia ha un supporter illustre, Nichi Vendola, che per lui è arrivato a Milano. «È come Davide contro Golia - ha detto il governatore della Puglia - è la persona giusta per vincere a Milano. Si trova nella mia stessa situazione di quando ho dovuto sconfiggere due volte i potenti apparati del centrosinistra per poi sconfiggere anche la destra». Per Vendola «la candidatura di Pisapia non è di testimonianza ma è una candidatura che può assolutamente vincere, lui ha il coraggio e la capacità per vincere a Milano». Pisapia chiude il tour per le primarie con un concerto delcoro Clam Chowder e del gruppo vocale Quattrottave in piazza dei Mercanti.

E in effetti quello che si profila per le primarie è proprio un testa a testa tra l'archietto urbanista e l'avvocato penalista. Ma in corsa ci sono anche il costituzionalista Valerio Onida e l'ambientalista Michele Sacerdoti. Pure Onida ha sostenitori di prestigio nel suo comitato, come Umberto Ambrosoli, Francesco Saverio Borrelli, Lucia Castellano (direttrice del carcere di Bollate), Gherardo Colombo, Ermanno Olmi. Tutti membri della società civile per l'ex presidente della Corte costituzionale che rivendica la non appartenza ad alcuna forza politica. Onida nella vigilia della consultazione ha fatto un giro in camper per la città e per le piazze e i mercati per lanciare il suo ultimo appello: «Andate a votare, votate non badando ad alchimie politiche e di partito, il voto utile non esiste».
È iscritto invece alla Federazione dei Verdi Michele Sacerdoti, da tempo impegnato per la difesa dell'ambiente. Sacerdoti ha speso tutta la sua campagna per le primarie in bici e sulle due ruote l'ha conclusa, arrivando simbolicamente fino a Palazzo Marino, sede del Comune di Milano. «Votate per me - è stato l' ultimo appello di Sacerdoti - sono indipendente dai poteri forti e dagli immobiliaristi: ho messo l'ambiente al centro del mio programma elettorale e sono aperto a tutti i nuovi milanesi, che sono i migranti». Fisico, poi dirigente informatico, a Milano si è occupato anche di problemi edilizi, urbanistici e del traffico. Già nel 2006 tentò di partecipare alle primarie dell'Unione senza riuscirci perché le firme raccolte non erano sufficienti.

IntantoLetizia Moratticontinua a sperare in una vittoria al primo turno per evitare il ballottaggio. E il Pdl si mobilita sabato e domenica a Milano, a sostegno del governo con una raccolta di firme e con una manifestazione al Teatro Nuovo. Ci saranno il sindaco e il governatore della Lombardia, Roberto formigoni, oltre ad alcuni ministri, tra i quali Ignazio La Russa e Mariastella Gelmini. Ma non sarà un annuncio ufficiale della ricandidatura a sindaco di Letizia Moratti, che ha chiesto di aspettare fino alla metà di dicembre. Così domenica i gazebo del Pdl a Milano si mischieranno a quelli del Pd. Ma dal centrodestra assicurano: «non sarà una contromanifestazione»

Dario Franceschini, capogruppo dei democratici alla Camera, chiede al partito di affrontare in modo compatto questa fase politica. Un'unità - dice - che non deve essere messa in discussione anche là dove si sono indette le primarie in vista delle amministrative, come a Milano e Bologna. A Milano, osserva l'ex segretario «domani si vota e sono convinto che chi vincerà un minuto dopo avrà il sostegno degli altri candidati. E lo stesso vale per bologna». In altre parole, ribadisce franceschini, «non bisogna temere le primarie aperte. Non mi preoccupa la competizione se é civile, costruttiva e ben guidata dal partito».

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