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Questo articolo è stato pubblicato il 23 ottobre 2014 alle ore 14:44.
L'ultima modifica è del 23 ottobre 2014 alle ore 14:49.

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Papa Francesco (LaPresse)Papa Francesco (LaPresse)

«L'ergastolo è una pena di morte nascosta». Lo denuncia Papa Francesco nel suo discorso all'Associazione Internazionale di Diritto Penale. «Tutti i cristiani e gli uomini di buona volontà - afferma - sono chiamati oggi o a lottare non solo per l'abolizione della pena di morte, legale o illegale che sia, e in tutte le sue forme, ma anche al fine di migliorare le condizioni carcerarie, nel rispetto della dignità umana delle persone private della libertà. E questo, io lo collego con l'ergastolo». Nel discorso, il Papa ricorda che «in Vaticano, da poco tempo, nel Codice penale del Vaticano, non c'è più, l'ergastolo».

Pene alternative al carcere
«Il sistema penale va oltre la sua funzione propriamente sanzionatoria e si pone sul terreno delle libertà e dei diritti delle persone, soprattutto di quelle più vulnerabili, in nome di una finalità preventiva la cui efficacia, fino ad ora, non si è potuto verificare, neppure per le pene più gravi, come la pena di morte». Così Papa Francesco in un denso discorso alla Associazione Internazionale di Diritto Penale ricevuta oggi in udienza.

«C`è il rischio - afferma Bergoglio - di non conservare neppure la proporzionalità delle pene, che storicamente riflette la scala di valori tutelati dallo Stato. Si è affievolita la concezione del diritto penale come ultima ratio, come ultimo ricorso alla sanzione, limitato ai fatti più gravi contro gli interessi individuali e collettivi più degni di protezione. Si è anche affievolito il dibattito sulla sostituzione del carcere con altre sanzioni penali alternative».

«In questo contesto, la missione dei giuristi non può essere altra che quella di limitare e di contenere tali tendenze. È un compito difficile, in tempi nei quali molti giudici e operatori del sistema penale devono svolgere la loro mansione sotto la pressione dei mezzi di comunicazione di massa, di alcuni politici senza scrupoli e delle pulsioni di vendetta che serpeggiano nella società».

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