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Questo articolo è stato pubblicato il 08 agosto 2012 alle ore 11:26.
Palazzo Bolis Gualdo a Milano, Palazzo Diedo che affaccia sul Canal Grande a Venezia, la caserma "S. Mamolo" di Bologna e perfino un castello, quello Orsini di Soriano del Cimino, "costruito da un Papa e in seguito usato come prigione". Sono solo alcune delle 350 residenze da sogno, valore stimato 1,5 miliardi di euro secondo l'Agenzia del Demanio, che lo Stato italiano mette sul mercato e che conquistano un'intera pagina sul Wall Street Journal.
"Per gli investitori che bramano di possedere un palazzo italiano, un castello o un altro immobile storico, adesso potrebbe essere il momento di colpire", scrive il quotidiano finanziario, che ricorda come "il piano per l'economia del primo ministro Mario Monti, vicino al passaggio finale, includa la vendita di 350 edifici, insieme ai tagli alla spesa pubblica e altre misure di austerity".
Le agenzie governative, afferma il Wsj citando un report del capo economista della Cdp, Edoardo Reviglio, hanno un portafoglio di immobili del valore di circa 42 miliardi di euro e "trasformare queste proprietà in contanti sarebbe una strada rapida per far salire le entrate".
Tuttavia, il quotidiano elenca anche le difficoltà di realizzazione del piano di dismissioni: la crisi dell'euro, che allontana gli investitori istituzionali da Paesi come Italia, Spagna e Grecia, la burocrazia italiana "notoriamente lenta", le necessarie ristrutturazioni, le difficoltà di trovare inquilini interessati in tempi di recessione.
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