Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 06 novembre 2013 alle ore 07:27.
L'ultima modifica è del 06 novembre 2013 alle ore 13:59.

My24
Bill De Blasio (Afp)Bill De Blasio (Afp)

NEW YORK - Il passaggio, storico, è avvenuto. In una giornata grigia e fredda, i newyorchesi hanno deciso un cambio della guardia e una svolta politica: dopo vent'anni di guida dei conservatori nella città più a sinistra d'America hanno eletto sindaco Bill de Blasio, 52 anni, al posto di Michael Bloomberg.

Per Joseph Lotha, il repubblicano centrista che ha rimesso ordine nella metropolitana, che ha fatto il banchiere d'affari e che si vendeva come ottimo manager, la corsa era senza speranza. Non aveva capito che dopo una crisi devastante, dopo un peggioramento delle condizioni dei più poveri, il suo profilo era fuori dal tempo.

La sua sconfitta e quella di una filosofia politica che ha cavalcato le promesse di una nuova età dell'oro è stata umiliante: de Blasio ha vinto con una maggioranza schiacciante, il margine sul concorrente è stato del 49%! Una "landslide", una vittoria "a valanga", un mandato pieno per introdurre tutte le riforme e i cambiamenti che aveva promesso in campagna elettorale.

New York dunque cambierà pelle: dopo 20 anni di politica pro business, di tolleranza zero contro il crimine, di permessi per costruire dovunque, ci sarà una brusca stretta. A chi pensava che dopo la vittoria de Blasio potesse virare al centro, la risposta è giunta dal comizio della vittoria.

Il nuovo sindaco non ha creato i suoi slogan per opportunismo politico, non ha parlato "di due città" per mobilitare il voto dei più poveri, ma lo ha fatto perché ci crede fino in fondo, perché promuovere la causa della sinistra democratica è la sua filosofia da sempre, perché pragmatismo per lui significa una cosa soltanto: tornare a sperimentare a sinistra e con il dirigismo politico: «Non siamo definiti dalla freddezza delle strutture dei nostri grattacieli, ma dal calore e dalla forza del nostro spirito collettivo», ha detto ieri sera raggiante nel discorso della vittoria, circondato dalla moglie Chirlene e dai due figli Chiara e Dante, il simbolo stesso del crogiuolo razziale e del progressivismo sociale che caratterizza la sua filosofia politica.

Ma non è solo questa l'elezione importante che si è tenuta in America ieri: il New Jersey ha eletto alla poltrona di governatore per un secondo mandato Chris Christie di nuovo con una maggioranza schiacciante.

Questa elezione, su scala nazionale, è molto più importante di quella di New York perché rappresenta il primo passo di Christie verso le presidenziali del 2016, con la strada spianata per aggiudicarsi la nomination repubblicana. E in Virginia in uno scontro chiave per capire l'umore di uno stato di destra nei confronti del Tea Party, ha vinto il democratico Terry McAuliffe contro il repubblicano teapartista Cuccinotta. McAuliffe, vicinissimo ai Clinton, diventerà un traino automatico per Hillary in uno stato chiave.

Commenta la notizia

Shopping24

Dai nostri archivi