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Questo articolo è stato pubblicato il 14 novembre 2014 alle ore 10:29.
L'ultima modifica è del 14 novembre 2014 alle ore 21:45.

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Vladimir PutinVladimir Putin

Non dice una sola parola sull'Ucraina, né tantomeno sull'ingresso di truppe russe nel Donbass, denunciato in questi giorni dalla Nato. Si dice pronto ad affrontare tutti gli scenari energetici, tra cui una «catastrofica» caduta dei prezzi, che considera «assolutamente possibile». E' su tutti questi fronti che i leader occidentali attendono oggi Vladimir Putin a Brisbane, per il summit del G-20, dove il leader russo avrà anche un bilaterale con Matteo Renzi.

Ma in Australia il capo del Cremlino non arriva certo con fare arrendevole, preceduto dall'incrociatore “Varjag” e da altre tre navi da guerra apparse nel Mar dei Coralli, al largo di Brisbane, e da un'intervista, rilasciata all'agenzia Tass, di cui pubblichiamo alcune parti: e in cui Putin – attento a portare la conversazione esclusivamente su temi economici - non cita neppure l'Europa ma concentra gli attacchi sugli Stati Uniti, colpevoli di violare le leggi internazionali nel momento in cui hanno adottato sanzioni contro la Russia (per la verità a fianco dell'Unione Europea, oltre che della stessa Australia). Malgrado nell'intervista Putin sottolinei più volte l'importanza di un momento di confronto come quello tra i Paesi del G-20, “per discutere i problemi globali e trovare insieme soluzioni”, sul nodo delle sanzioni non intende essere il primo a sollevare l'argomento: “Tanto è inutile – spiega -. Queste decisioni vengono prese a livello di blocchi e a livello nazionale, sulla base degli interessi geopolitici come vengono percepiti dai nostri partner. Credo sia un errore”.

L'utilità del G-20
TASS: Lei si sta recando a un altro summit del G-20. Quanto è necessario e attuale questo formato? E quanto è logico che i Paesi del G-20, che si sforzano di collaborare e sviluppare l'economia globale, introducano sanzioni contro uno dei membri della “ventina”?
PUTIN: Io penso che questo formato sia ancora necessario. Perché? Perché il G-20 è la sede dove è possibile incontrarsi e discutere sia le relazioni bilaterali che i problemi globali, sviluppare una comprensione comune di un problema e la possibile soluzione. Indicare la strada per un lavoro congiunto. E' la cosa più importante, perché contare sul fatto che tutto quello di cui si parla venga realizzato non è realistico, considerato che quelle stesse decisioni non sono vincolanti. E non vengono realizzate là dove non corrispondono a un qualche interesse. E soprattutto a interessi di giocatori globali.

Lo strapotere degli Stati Uniti e le quote dell'Fmi
PUTIN: Per esempio, a un vertice del G-20 venne presa la decisione di rafforzare il ruolo delle economie emergenti all'interno del Fondo monetario internazionale, con una ridistribuzione delle quote. Il Congresso degli Stati Uniti bloccò la decisione, punto e basta. I nostri partner dicono: bene, siamo soddisfatti, abbiamo firmato, abbiamo preso la decisione, ma il Congresso Usa non lo consente. Ecco qua. Ma nondimeno, lo stesso fatto che la decisione sia stata formulata, e che tutti i partecipanti alla vita internazionale all'interno del G-20 l'abbiano considerata giusta e adeguata agli equilibri di oggi, questo già forma un'opinione pubblica internazionale di cui si deve tenere conto. E già il fatto che il Congresso americano abbia respinto questa legge è indicativo del fatto che proprio gli Usa si estraniano dal contesto decisionale nei problemi che stanno di fronte alla comunità internazionale. Una cosa: questo non lo fa notare nessuno. Soffocano l'informazione, giocando sul monopolio dei mezzi di informazione mondiali. Capitemi: tutti parlano dei problemi attuali, tra questi le sanzioni e la Russia, ma in realtà sono gli Stati Uniti a sfidare le decisioni prese.

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