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Questo articolo è stato pubblicato il 21 febbraio 2012 alle ore 07:57.

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(Reuters)(Reuters)

Dopo una notte di intense trattative, con l'alba a Bruxelles è arrivato l'accordo sul nuovo pacchetto di aiuti alla Grecia e si è dissolto lo spettro dell'imminente default. Ci sono volute 12 ore di riunione, perché i ministri delle Finanze dell'Eurogruppo trovassero un accordo sul secondo programma di aiuti alla Grecia per 130 miliardi. L'obiettivo debito/Pil al 2020 è stato fissato poco al di sopra del 120%.

Il braccio di ferro con le banche. Le discussioni si sono protratte fino a tarda notte soprattutto per convincere le banche esposte ad accettare una più marcata riduzione dei rendimenti del loro investimento in obbligazioni greche. «L'accordo raggiunto dall'Eurogruppo garantisce la tenuta della Grecia nell'Euro e le dà il tempo di tornare su un percorso di crescita sostenibile», ha detto il presidente dell'Eurogruppo Jean Claude Juncker.

Atene "commissariata". Ma per Atene il percorso è solo all'inizio. ll commissario Ue agli affari economici Olli Rehn ha detto con chiarezza che la troika Ue-Bce-Fmi rafforzerà e renderà permanente la sua presenza ad Atene per sorvegliare l'applicazione del secondo programma. Olli Rehn ha aggiunto: «Gli Stati dell'Eurozona hanno deciso di partecipare al secondo programma per la Grecia abbassando gli interessi sui prestiti concessi ad Atene».

L'Eurogruppo ha quindi dato il via libera ai 130 miliardi di euro di aiuti alla Grecia, ma ha fissato un nuovo target per il debito, più alto del precedente, e ha aumentato le perdite che i creditori privati subiranno dopo lo swap dei titoli.

Il ruolo dei privati: fissato haircut del 53,5%. L'accordo ha sancito che ci sarà una partecipazione più importante dei privati per dare il via libera al secondo piano di aiuti per la Grecia. Lo ha confermato il premier Monti lasciando l'Eurogruppo. «C'è stato un negoziato intenso nel corso della notte», ha detto. L'accordo con i privati (Psi) raggiunto durante l'Eurogruppo prevede «un haircut nominale del 53,5%». È scritto nella dichiarazione finale del consiglio dei ministri finanziari dell'Eurozona che «considerano tale accordo una base appropriata per lanciare l'invito allo scambio dei bond del governo greco». Il Psi è «condizione necessaria» e l'Eurogruppo «attende con impazienza un'alta partecipazione dei creditori privati» definita «significativo contributo» alla sostenibilità del debito greco.

Draghi: «Un accordo molto buono». Così il presidente della Bce Mario Draghi ha commentato l'intesa raggiunta in seno all'Eurogruppo per i nuovi aiuti alla Grecia. «È molto importante - ha aggiunto - che le principali forze politiche in Grecia riconoscano questo programma e che supportino gli impegni che sono stati presi dal primo ministro e dal ministro delle Finanze stasera».

Monti: «Bel risultato per Grecia ed Eurozona. E per i mercati speriamo». Così il presidente del Consiglio Mario Monti commenta l'intesa sui nuovi aiuti. «È stato un lungo lavoro, l'Europa è anche in grado di funzionare»., ha detto il presidente del Consiglio italiano al termine della riunione, poco dopo le 5.00. «È stato un lungo lavoro», ha aggiunto, spiegando che i maggiori sacrifici da parte dei detentori privati del debito greco sono stati al centro «di un intenso negoziato durato tutta la notte».


Papademos: «Molto soddisfatto». Il premier greco Lucas Papademos si è detto «molto soddisfatto» del piano di aiuti da 237 miliardi concesso dai partner europei e dai creditori privati. Il premier ha quindi ammesso che la piena attuazione dell'accordo raggiunto nella notte dipenderà dalla capacità di Atene di attuare il programma di risanamento economico concordato «per tempo e in maniera efficace». Quindi ha aggiunto: «Sono convinto che il governo che si insedierà dopo le elezioni (di aprile) sarà ugualmente impegnato a rispettare appieno il programma, perchè è nell'interesse del popolo greco».

Gli obiettivi economici. Con «la contribuzione del settore privato e pubblico» il rapporto debito della Grecia «è messo su un cammino discendente che arriverà al 120,5% del Pil nel 2020». È scritto nella dichiarazione finale dell'Eurogruppo che ha dato il via libera al secondo piano di aiuti ad Atene. È indicata la cifra «fino a 130 miliardi di euro entro il 2014» che sarà fornita dagli stati dell'Eurozona «tramite l'Efsf e con l'attesa che il Fmi darà un significativo contributo».

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