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Enti locali, il decreto è legge. Sforbiciata alla sanità per…

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via libera definitivo a montecitorio

Enti locali, il decreto è legge. Sforbiciata alla sanità per 2,35 miliardi

Con 384 sì e 185 no, l’Aula della Camera ha votato a favore della fiducia posta ieri dal governo sul decreto enti locali, approvato la scorsa settimana dal Senato, sempre con la fiducia. Nel tardo pomeriggio, dopo l’esame degli ordini del giorno, il via libera definitivo alla conversione in legge del decreto: nel voto finale, Montecitorio si è espresso con 295 favorevoli, 129 contrari e nessun astenuto.

I tagli da 2,3 miliardi alla sanità
Il Dl 78/2015 recepisce l’intesa con le Regioni per tagli da 2,35 miliardi di euro alla spesa sanitaria, che andranno dai 385 milioni della Lombardia agli appena 500mila euro della Campania. Tagli rigorosamente lineari - l’accetta scatta in percentuale sul Fondo sanitario - da centrare seguendo le direttrici disegnate dal Patto per la salute. Tagli che la ministra della Salute Beatrice Lorenzin continua a definire «risparmi» e che non smettono di far discutere. La linea di Lorenzin è quella dell’Economia. In Aula a Montecitorio, in sede di replica nel corso della discussione sul decreto, il sottosegretario Paolo Baretta ha precisato che sulla sanità «non si tratta di tagli ma di non erogazione di cifre previste». Insomma: «Sicuramente non c’è una lira in più rispetto all’anno scorso, ma sicuramente non ci sono soldi in meno». E tutto è frutto dell’accordo con le Regioni.

Gli altri contenuti del dl
Oltre alla razionalizzazione della spesa sanitaria il decreto prevede anche molte altre misure come l’allentamento del Patto di stabilità per i Comuni del Veneto colpiti da una recente tromba d’aria e una soluzione ponte per risolvere il problema dei dirigenti delle agenzie fiscali: le agenzie fiscali sono autorizzate ad annullare le procedure concorsuali per la copertura di posti dirigenziali bandite e non ancora concluse e a indire concorsi entro il 31 dicembre 2016, nelle more dei quali si prevede l’attribuzione di deleghe “a tempo” ai funzionari. Nel maxi emendamento presentato dall’Esecutivo a Palazzo Madama sono state inserite anche misure per la stabilizzazione degli Lsu in Calabria e per favorire, con una neutralizzazione fiscale, l’ingresso della Regione Lombardia nella società che controlla l’autodromo di Monza con 20 milioni di euro, “salvando” il Gran Premio d’Italia.

Al via ricognizione regionale delle fasce costiere
Tra le novità anche l’avvio di uno screening a livello regionale, propedeutico alla revisione delle concessioni demaniali marittime. «Non è mai esistita, ne potrà esistere, la possibilità che lo Stato venda le spiagge», ha chiarito Baretta. «Qualsiasi eventuale ipotesi di riordino della linea demaniale non le riguarda. La norma decisa con il dl Enti locali chiede alle regioni di fare una ricognizione delle fasce costiere, in preparazione della ormai urgente legge di riordino, che a oggi manca». L’obiettivo è «fare finalmente chiarezza sugli assetti giuridici e organizzativi delle fasce del litorale. Per avere una precisa cognizione delle zone effettivamente occupate dai concessionari, di quelle ancora disponibili, nel rispetto della libera fruizione delle spiagge e dei vincoli paesaggistici».

Di Maio (M5S): «Ultimo atto di un piano criminoso»
«Anche quest’anno il governo conserva le peggiori porcate per la prima settimana di agosto», aveva scritto ieri su Facebook il vicepresidente della Camera Luigi Di Maio (M5S). «Non contenti di aver assassinato la scuola pubblica, questa volta la vittima designata è la sanità: vogliono metterla in mano ai privati, a chi gli può ancora promettere fondi per le campagne elettorali e voti, e quindi tagliano in maniera indecente quella pubblica». Oggi in Aula ha rincarato la dose parlando di «ultimo atto di un piano criminoso»: «Io non vi ritengo incompetenti perché siete tutti ben consapevoli di quello che fate ed è questo che ci spaventa. Voi siete diabolici con un piano ben preciso e per questo sia noi che i cittadini italiani devono togliervi una volta e per sempre la fiducia perché la dobbiamo finire con questi tagli. Viene massacrata la sanità pubblica».

Sel: «Diritto alla salute non più per tutti»
Anche Sel è dello stesso parere. «Il Governo mette la fiducia sul dl enti locali per nascondere 2,5 miliardi di tagli alla sanità», afferma il capogruppo Arturo Scotto. «Una cosa scandalosa in un paese dove il diritto alla salute non è più una garanzia per tutti i cittadini».


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