Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 03 dicembre 2013 alle ore 06:41.

My24


ROMA
L'Italia potrebbe diventare in un futuro non troppo lontano il punto d'approdo per tutto il Nord Europa del nuovo gas estratto dai megaciacimenti offshore scoperti tre anni fa a largo delle coste israeliane. È quanto emerso ieri durante i colloqui tra il premier italiano, Enrico Letta, e quello israeliano, Benjamin Netanyahu, che hanno presieduto a Roma il quarto vertice intergovernativo italo-israeliano. Letta e Netanyahu hanno condiviso le stesse preoccupazioni sulla situazione in Siria e in Libia mentre sull'Iran e la prossima riunione di Ginevra 2 Letta si è detto «cauto ma fiducioso» mentre Netanyahu ha ribadito le sue perplessità.
Molto corposa la parte economica del vertice che ha visto la firma di dodici accordi. Letta ha illustrato al premier israeliano il piano di Destinazione Italia per attrarre investimenti esteri. Approfondito il colloquio sulla collaborazione nel settore energetico. Gli equilibri gepolitici ed economici del Medio Oriente sono infatti mutati radicalmente dalla fine del 2010 quando tre società israeliane, in collaborazione con la texana Noble Energy, hanno scoperto un enorme giacimento di gas naturale, 84 miglia ad Ovest del porto di Haifa e a tre miglia di profondità. Giacimento che si stima possa contenere 16 miliardi di metri cubi di gas tali da soddisfare le necessità di Israele (da sempre importatore di energia) per almeno 100 anni. Prima di questo megagiacimento battezzato il Leviatano (dal nome del mostro marino biblico), nel 2009 la Noble aveva già individuato nell'area di Tamar, a 50 miglia da Haifa, un altri maxigiacimento di 8,3 miliardi di metri cubi di gas di alta qualità. Ma la vera novità riguarda la decisione presa in ottobre dalla Corte suprema israeliana secondo la quale il 40% del nuovo gas potrà essere esportato. Accantonata l'ipotesi di un gasdotto (che dovrebbe attraversare la Turchia con non pochi problemi) si ragiona su un sistema di liquefazione per il gas che verrebbe poi rigassificato. Ma c'è di più: Letta e Netanyahu non hanno solo discusso di esportazioni verso l'Italia ma di come realizzare sulle coste meridionali del nostro Paese un vero "hub" europeo per il gas di Israele.
Molti altri i settori di collaborazione: mentre si riuniva il vertice si svolgevano due seminari, uno sulle "start up" italo-israeliane e uno sul cyberspazio. Firmati accordi di cooperazione sulla pubblica sicurezza, sulla protezione civile, un memorandum di intesa sulla gestione delle risorse idriche tra Acea e Mekorot, un accordo di cooperazione cinematografica, un protocollo sanitario tra Governo israeliano e Regione Abruzzo e una lettera di intenti tra il Policlinico Gemelli e due istituti israeliani. Letta ha anche annunciato lo stanziamento dei fondi necessari per la costruzione di un museo della Shoah a Ferrara, ha apprezzato il ruolo morale svolto dalle comunità ebraiche italiane nella lotta alle discriminazioni e ha ringraziato Netanyahu per la partecipazione all'Expo di Milano. Sulla politica estera molto franco il confronto tra il ministro degli Esteri Emma Bonino e il suo omologo Avigdor Lieberman. Secondo la Bonino occorre dare una possibilità all'Iran ma per Israele l'Iran rappresenta sempre una minaccia per la pace nel mondo.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

Commenta la notizia

Shopping24

Dai nostri archivi