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Questo articolo è stato pubblicato il 10 aprile 2013 alle ore 07:35.

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Per molti Margaret Thatcher è il simbolo e la fonte dei mali del capitalismo moderno. Il necrologio scritto da Romano Prodi sul Sole di ieri è un esempio di questa interpretazione. Ma è una interpretazione ingiusta, che si ferma ad alcuni stereotipi senza fondamento. Qualunque valutazione della Thatcher deve partire da un dato storico: la Gran Bretagna veniva dal tunnel degli anni 70, in cui era diventata lo zimbello d'Europa, in preda all'inflazione e alla recessione, e costretta addirittura a presentarsi con il cappello in mano al Fondo monetario internazionale.

Per oltre dieci anni era stata governata dalla classe politica più inetta del ventesimo secolo, Wilson e Callaghan nel partito laburista e Heath in quello conservatore.
Scrive Romano Prodi: "Diciamolo come va detto: la Thatcher ha ridotto lo stato a niente". Un osservatore che scendesse da Marte troverebbe questa espressione incomprensibile. Nel 1990, quando la Thatcher si dimise, la spesa corrente al netto degli interessi come percentuale del Pil, era esattamente al livello che aveva trovato nel 1979, e ben più alta che all'inizio degli anni 70. E chi oggi combatte l'austerità fiscale avrebbe apprezzato la famosa manovra del cancelliere Lawson del 1983, che abbassò le tasse e alzò la spesa pubblica.
Per Prodi Margaret Thatcher "ha dato forma politica e dignità istituzionale alla ribellione anti-tasse trasformandola in una vera e propria dottrina economica diventata addirittura senso comune". Un'altra affermazione molto forte senza riscontri nella realtà. La Thatcher abbassò sì le aliquote marginali da livelli assurdi ed autolesionistici di oltre l'80%, ma questo, lungi dall'essere l'espressione di un'inesistente ribellione anti-tasse, fu un regalo della Thatcher a tutti i governi occidentali, inclusi quelli di centrosinistra, che ne seguirono l'esempio e continuano a seguirlo. E anche in questo caso, un marziano noterebbe che le entrate correnti come percentuale del Pil erano ben più alte alla fine del mandato della Thatcher che nel 1979.

Le politiche della Thatcher (e le applicazioni seguenti) avrebbero anche "creato le condizioni per l'esplosione della più drammatica crisi finanziaria (e ormai anche economica) del dopoguerra". Come esattamente? Certo, sotto Margaret Thatcher ha iniziato l'espansione della City, che oggi è il più grande datore di lavoro e il più grande contribuente della Gran Bretagna; questo di per sé non può essere un demerito. Forse Margaret Thatcher non ha regolato abbastanza i servizi finanziari, diventando così la matrigna della crisi subprime? Può essere, ma sarebbe utile sostanziare questa accusa con fatti e dati. Sarà un compito arduo: è francamente difficile immaginare un nesso fra Margaret Thatcher e le politiche di Greenspan negli anni 2000.

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