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Questo articolo è stato pubblicato il 16 maggio 2013 alle ore 18:47.

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Lunghi e calorosi applausi hanno accolto Ellie Powers, product manager per Google Play developers, quando ha parlato durante la conferenza Google I/O: ha raccontato i cambiamenti introdotti nel laboratorio adoperato dagli sviluppatori software per costruire e varare le applicazioni, la Google Play Developer Console. È un trampolino di lancio che permette a startup e aziende di migliorare l'efficienza e ampliare la diffusione nella distribuzione delle app.

Erano modifiche che i programmatori informatici avevano richiesto da tempo. E hanno sbattuto le mani quasi in un'ovazione quando hanno sentito che avrebbero avuto uno strumento per traduzioni professionali delle loro applicazioni software: significa che possono raggiungere altre nazioni in modo più semplice.

Partner dell'iniziativa nella Google Play Developer Console è l'italiana Translated.net: dall'inizio degli anni Duemila ha avviato sperimentazioni pionieristiche nell'uso dell'information technology per le traduzioni. Ha radici a Roma e ha come fondatore e amministratore delegato Marco Trombetti. Quella di Translated.net è una vicenda che ispirato molte startup e rappresenta una nicchia di eccellenza.

Ha riunito i traduttori professionisti in un network: possono contare su processi più veloci e accurati grazie a software perfezionati con l'esperienza. E vengono scelti in crowdsourcing per ogni progetto attraverso un algoritmo, T-Rank, elaborato grazie alle informazioni acquisite negli anni. È una cultura data-driven in sintonia con Google.
Translated.net ha compreso il decollo nella diffusione dei dispositivi mobili e finora ha gestito la conversione in altre lingue di circa mille applicazioni software, adattandole ai contesti locali. Conduce ricerche sull'intelligenza artificiale e sul web semantico. Collabora con colossi hi-tech e altre aziende multinazionali.

Video sottotitolati
Inoltre Translated.net contribuisce al programma di YouTube per aggiungere traduzioni scritte (captions) come sottotitoli per i video. Possono partecipare volontari oppure professionisti grazie all'ex startup italiana e alla rivale Gengo. Le opportunità sono immense: filmati che altrimenti resterebbero confinati tra nicchie di utenti possono raggiungere in questo modo un pubblico globale.

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