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Questo articolo è stato pubblicato il 13 giugno 2014 alle ore 10:23.
L'ultima modifica è del 21 giugno 2014 alle ore 14:17.

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Durante la Bea, la fiera del libro di New York, si sono viste molte belle novità, soprattutto nell'ambito dei libri illustrati. Bisogna anche dire che fa un certo effetto, nell'era di Internet e dello sviluppo di prodotti digitali di ogni sorta, vedere quanta produzione cartacea di qualità continui a essere dedicata soprattutto ai bambini e ai ragazzi.

Il romanzo e la saggistica infatti vedono intrecciarsi sempre più i destini del libro stampato e di quello digitale, dove è quasi solo la modalità di fruizione che cambia. Ma se fino a qualche anno fa i produttori di tablet avevano grandi stand nelle fiere del libro di tutto il mondo per cercare di convincere gli editori di libri illustrati a convertirsi al digitale, oggi possiamo dire che paiono averci rinunciato.

Chi compra un libro fotografico o d'arte, che sia per grandi o per bambini, lo fa perché vuole portarsi a casa qualcosa di tangibile. Non c'entra nulla la facilità di fruizione, c'entra il desiderio di possedere qualcosa di bello.

Questa è senza dubbio la ragione per cui il libro "a colori" è sempre più anche un bell'oggetto da conservare, un bene prezioso in grado, di introdursi nelle case delle persone per portare messaggi, più o meno importanti.
A New York, durante la fiera, abbiamo incontrato Charles Kim, Associate Publisher del MoMA, per chiedergli cosa sta facendo il Museo nel settore dei libri illustrati per bambini, settore in grande crescita in tutto il mondo.

Possiamo dire che pubblicare libri per bambini è uno dei principali obiettivi dell'attività editoriale del MoMA?
Sì, è diventato uno dei nostri focus. Il MoMA pubblica circa 25 libri all'anno e il nostro obiettivo è di pubblicarne circa quattro all'anno per bambini.

Da quando è arrivato al MoMA ha incrementato l'attività editoriale dedicata ai bambini. Quali sono le ragioni di questa scelta?
Quando ho iniziato a lavorare al MoMA nel maggio 2012, ho dato vita ad una linea di libri illustrati e di storie per bambini. Come professionista del settore dei musei e come padre di una bambina di otto anni, ho creduto infatti che ci fosse spazio per libri ben fatti dedicati ai bambini, libri che mostrassero la grande arte e avessero storie e personaggi interessanti e fossero in grado di incoraggiare la curiosità e la ricerca.

Qual è il suo personale punto di vista riguardo al ruolo che un libro per bambini può avere nell'insegnamento dell'arte?
Una delle collane di libri che abbiamo creato mostra bambini alle prese con professioni correlate alle collezioni e alle attività del Museo: un bambino è un architetto, una bambina è una regista, e così via. Voglio che i bambini imparino cosa accade nei musei e che immaginino se stessi a fare il nostro lavoro. Si sentono molti bambini dire "da grande voglio fare il dottore, il poliziotto, il pompiere", ma raramente sentiamo un bambino dire "voglio fare il curatore di un museo, lo scultore, il fotografo". Noi vorremmo aiutarli a fare questo, ad ampliare i loro orizzonti.

Perché i libri per bambini sono così importanti per un Museo come il MoMA?
Il MoMA ha un dipartimento didattico di alto livello e stiamo programmando di pubblicare alcuni libri che riflettano i nostri metodi pedagogici e la nostra filosofia. Inoltre vogliamo mostrare a bambini e genitori che amare l'arte è un impegno che dura per tutta la vita.

Il mercato dei libri per bambini sta crescendo in tutto il mondo. È così anche per il bookshop del MoMA?
Sì, il settore dei libri per bambini e dei giochi è cresciuto significativamente nell'ultimo decennio.

Che genere di libri per bambini predilige nella sua attività editoriale al MoMA?
Siamo aperti a tutti i generi di libro che incontrino i nostri standard e esprimano la nostra missione educativa.

Cosa non deve mancare a un libro?
Grande arte e una grande storia!

C'è qualcosa che vorrebbe consigliare ai Musei o alle case editrici italiane?

Non un consiglio, vorrei solo che tutti sapessero che gioiello è la Children's Book Fair di Bologna. La città, la gente, l'arte e la sensazione che sei lì per fare splendidi libri per bambini... Bologna è un'esperienza splendida, e non vedo l'ora di tornarci, anno dopo anno!


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