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Questo articolo è stato pubblicato il 21 giugno 2013 alle ore 11:31.

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La corsa del messaging gratuito: WhatsApp arriva a 250 milioni di utenti

Per i colossi del web l'espansione di WhatsApp è un incentivo all'innovazione tecnologica. Da poco Facebook ha abilitato gli iscritti di Instagram a registrare video di 15 secondi. E Twitter aveva lanciato Vine.
La corsa verso i microfilmati di pochi secondi risponde anche ad applicazioni software come WhatsApp: la piattaforma di messaging e chiamate su internet ha registrato di recente un balzo in avanti di 27 miliardi di messaggi in una giornata. Ogni ora i suoi 250 milioni di iscritti hanno scambiato 1,12 miliardi di comunicazioni. Ma a differenza di spazi pubblici come Twitter le chat sono visibili soltanto agli utenti che partecipano alle conversazioni.

Una rapida ascesa
Quella di WhatsApp è la storia di una startup partita grazie all'intraprendenza di due ex dipendenti di Yahoo!, Brian Acton e Jan Koum. Decidono di mettere alla prova le loro idee. E si affidano alle tre effe per raccogliere i primi finanziamenti: "family, friends, fools" (famiglia, amici e matti). Presto ampliano WhatsApp da iPhone a BlackBerry. In seguito arrivano su Android e Windows Phone. Dopo circa due anni dalla fondazione la startup riceve nel 2011 un investimento da parte di Sequoia, una prestigiosa società di venture capital.

Aumentano i navigatori dai dispositivi mobili
L'accesso degli utenti su internet amplia i confini a smartphone, tablet e laptop. Le previsioni di StartCounter rielaborate nel report di Mary Meeker indicano che dall'anno prossimo un quinto del traffico dati avverrà attraverso piattaforme mobili. Inoltre l'International Telecommunication Union (Itu) stima che i navigatori online complessivi saranno 400 milioni in più: erano 2,3 miliardi nel 2011 e diventeranno 2,7 miliardi entro la fine dell'anno.

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