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Questo articolo è stato pubblicato il 17 febbraio 2014 alle ore 16:26.
L'ultima modifica è del 17 febbraio 2014 alle ore 22:05.

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Maggioranza e opposizione hanno trovato un accordo in extremis sul decreto milleproroghe nel corso del comitato dei nove della commissione Affari costituzionali convocato per valutare le proposte emendative accolte da maggioranza e Governo soprattutto per evitare il ricorso all'ostruzionismo preannunciato dal M5S. Il decreto, criticato nei giorni scorsi soprattutto dai grillini, era a rischio scadenza, ma è stato poi approvato in prima serata dall'Aula (216 favorevoli, 116 contrari) dopo il ritiro di gran parte degli emendamenti M5S, che hanno però ottenuto il via libera a 12 loro proposte di modifica. Tra queste, l'emendamento che prevede la proroga del blocco degli sfratti per fine locazione, dal 30 giugno al 31 dicembre.

Tra le principali modifiche che hanno avuto prima il via libera dal comitato epoi dell'Aula, anche lo stop al trasferimento di 35 milioni dal fondo per i lavoratori esodati al finanziamento della social card. Sarà inoltre prorogata al 31 dicembre l'attuale normativa per gli Ncc (Noleggio con conducente), mentre sarà soppressa la proroga del commissario per il terremoto dell'Irpinia del 1980 e quella del commissario ai rifiuti di Palermo.

Saltano le proroghe per fonti rinnovabili
Niente più proroghe, fino a fine 2014 e a fine 2015, per il ricorso alle fonti rinnovabili nella realizzazione di edifici o in ristrutturazioni rilevanti. L'Aula della Camera ha approvato emendamenti presentati di M5S e Sel, che confermano gli obblighi fissati a fine 2013 e fine 2014 relativi alle percentuali di produzione di acqua calda attraverso fonti rinnovabili.

Slitta al 2015 l'avvio del Sistri
Il sistema di tracciabilità dei rifiuti (Sistri), per i produttori iniziali di rifiuti pericolosi, e per i Comuni e le imprese di trasporto dei rifiuti urbani del territorio della Campania diventerà operativo da gennaio 2015 e non più dal prossimo 3 marzo. Lo stabilisce un emendamento Fi al Dl milleproroghe approvato dall'Aula della Camera dopo una riformulazione proposta dal relatore, Alfonso D'Attorre (Pd).

Sì a criteri per equipollenza commercialisti-revisori
Con un emendamento del relatore è stata recepita una richiesta di modifica di Forza Italia che prevede l'emanazione di un apposito decreto dei ministeri dell'Economia e della Giustizia, da adottare entro 20 giorni dalla conversione in legge del dl, in cui in base alla direttiva Ue del 2006 si stabiliranno i requisiti di specializzazione necessari a un revisore dei conti perché gli venga riconosciuta l'equipollenza con il titolo di commercialista.

Sfratti, blocco prorogato fino al 31 dicembre 2014
L'Aula ha approvato poi la proroga del blocco degli sfratti per fine locazione fino al 31 dicembre 2014, e non più solo fino al 30 giugno, così come proposto da un gruppo di emendamenti presentati da Sel, M5s e Lega e approvati dal comitato dei nove. Non ha invece avuto parere favorevole per mancanza di copertura finanziaria un emendamento di Sel che prevedeva il blocco degli sfratti anche per «morosità incolpevole», vale a dire le situazioni in cui l'inquilino non è momentaneamente in grado di pagare per problemi economici come la Cassa integrazione.

Poche modifiche
Il Dl è così destinato a subire alla Camera un «numero ristrettissimo di modifiche» proposte da tutte le opposizioni. L'ha annunciato il relatore Alfredo D'Attorre (Pd) a margine della seduta del comitato. Il testo é stato già approvato dal Senato e dovrà essere convertito, dopo un prevedibile ritorno a Palazzo Madama per la terza lettura, entro il 28 febbraio.

Salva Roma a rischio
Salvi milleproroghe, svuota-carceri e Destinazione Italia. Probabilmente a rischio l'abolizione sul finanziamento pubblico ai partiti. La vera vittima dell'avvicendamento a Palazzo Chigi tra Enrico Letta e Matteo Renzi, sarà, in pratica, il Salva- Roma. È lo scenario che si prospetta parlamentarmente per i decreti legge in scadenza tra il 21 e il 28 febbraio, al momento in bilico tra Camera e Senato. Oltre al milleproroghe , salvo anche il decreto per l'emergenza carceri: il provvedimento, già licenziato da Montecitorio, in base a un'intesa di maggioranza, avrà il via libera a palazzo Madama senza modifiche e così sarà convertito. Stesso scenario per il destinazione Italia (il Senato dovrebbe approvarlo nella versione uscita da Montecitorio).

L'incognita del finanziamento pubblico ai partiti
Per il Salva Roma, che invece deve ancora iniziare il suo iter, le possiblità di conversione questo punto sono molto basse. Resta infatti l'incognita del possibile ostruzionismo dei 5 Stelle alla Camera, anche se è da capire però se i grillini vorranno accollarsi la responsabilità di far saltare un primo passo verso l'abrogazione definitiva del finanziamento pubblico. Se invece il testo sul decreto partiti verrà approvato senza modifiche rispetto alla versione del Senato, allora anche questa riforma si salverà in extremis.Il provvedimento approderà all'esame dell' Aula mercoledì. La seduta è prevista per le 11, con votazioni a cominciare dalle 15. Domani il provvedimento arriverà in Commissione Affari costituzionali. Visti i tempi stretti, sono in molti a credere che della faccenda tornerà ad occuparsene il nuovo esecutivo.

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