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Questo articolo è stato pubblicato il 21 novembre 2014 alle ore 12:49.
L'ultima modifica è del 21 novembre 2014 alle ore 12:52.

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Entro aprile potremo chiedere il Pin unico per l’accesso a tutte le amministrazioni che erogano servizi online e cominciare ad accantonare le varie password, i numeri e i codici di accredito che oggi utilizziamo a seconda dell’ente cui ci rivolgiamo. Il passaggio sarà graduale, naturalmente.

Il Sistema pubblico di identità digitale funzionerà in fase di avvio solo con alcune amministrazioni, tra cui Inps, Inail e Agenzia delle entrate. Ma ci saranno anche alcune Regioni (Emilia Romagna, Friuli V.G., Liguria, Marche, Piemonte e Toscana) e tre Comuni (Firenze, Lecce; Milano).

Se tutto andrà come previsto nei cronoprogrammi dell’Agenda semplificazioni 2015-2017, entro settembre almeno 3 milioni di italiani avranno questo codice unico di identità digitale, mentre a fine 2017 saranno 10 milioni e il Pin dovrebbe essere esteso a tutta la Pa e gli enti di servizio pubblico.

Agenda al via con risultati e tempi certi
Con il passaggio in Conferenza unificata il 13 novembre e la previsione del via libera definitivo venerdì prossimo in Consiglio dei ministri, l’Agenda per le Semplificazioni 2015-2017 fa il suo debutto ufficiale. E, a questo punto, realizzazioni annunciate come appunto il Pin unico del cittadino verranno misura te alla prova dei fatti. In questo documento programmatico, scritto e concordato dal ministero per la Semplificazione e la Pa con le Regioni e i Comuni, si indicano 38 procedure di snellimento da realizzare in tempi dichiarati con l'obiettivo di ridurre di circa il 20% i costi degli oneri da adempimento che annualmente devono sopportare cittadini e imprese, quale che sia la loro dimensione. Cinque i campi di intervento. A parte la cittadinanza digitale, verranno sottoposti a un severo processo di semplificazione procedure in materia di welfare e salute, fisco, edilizia e impresa.

I primi bolli digitali entro un anno
Tra gli obiettivi sensibili del programma (di quelli che se funzionano si vede subito!) c’è anche il viraggio al digitale delle marche da bollo. Per arrivare al pagamento solo via telematica di questa imposta legata alla formazione di un atto amministrativo, occorre che le amministrazioni centrali e locali si connettano al “Nodo dei pagamenti” e dispongano di un software – gratuitamente messo a disposizione dall'Agenzia delle entrate – in grado di verificare l'apposizione della marca da bollo digitale sugli atti. Mentre i cittadini potranno acquistare le marche da bollo direttamente via internet dai prestatori di servizi di pagamento (banche, istituti di moneta elettronica, Poste italiane spa e istituti di pagamento) convenzionati con l'Agenzia delle entrate. I tempi per la dematerializzazione dei bolli sono questi: entro il primo semestre 2015 sarà completata la fase pilota, che vedrà coinvolti un numero ridotto di amministrazioni e prestatori di servizi di pagamento, e nei successivi 18 mesi il sistema sarà esteso alle altre amministrazioni. Per essere ancor più precisi ecco i risultati attesi: dematerializzazione della marca da bollo disponibile presso le Pa centrali e le Regioni entro dicembre 2015; presso il 50% dei Comuni entro il dicembre 2016 e nel 90% dei Comuni entro il dicembre 2017.

Gli altri pagamenti online
Per arrivare a un contesto di totale digitalizzazione dei pagamenti di multe, tributi, rette scolastiche, bollette, eccetera bisognerà invece aspettare la fine del 2016; sempre secondo il cronoprogramma della Agenzia per le semplificazioni che verrà presto resa nota nella sua interezza. Questa previsione di “versamenti solo in modalità elettronica” risale al dl 179 dell’ottobre 2012 (che ha modificato l'art.5 del decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82). Ma per funzionare davvero deve poter contare sulla completa connessione di tutte le amministrazioni al “Nodo dei pagamenti SPC”. Il ritardo va colmato in fretta e il monitoraggio di questi collegamenti è affidato all’Agenzia Italia Digitale, che lo ha realizzato in collaborazione con la Banca d’Italia. La Regione Toscana, dopo il Veneto, si connetterà per esempio al sistema a partire da lunedì 24 novembre per varare un sistema completo di pagamento online dei vari tributi regionali, compreso il bollo automobilistico.

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