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Questo articolo è stato pubblicato il 27 gennaio 2012 alle ore 14:48.

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Un ospite inatteso per il thè, oggi. Alle 17 passa in cielo una specie di autobus spaziale da 11 metri , di roccia cosmica però. È un asteroide, si chiama 2012 BX34 e passerà alla minima distanza dalla Terra a quell'ora.

Non preoccupiamoci comunque, ce l'assicurano gli astronomi del servizio di sorveglianza del cielo , Minor Planet Centre. Passerà in effetti vicino vicino, a 60.000 chilometri, un quinto della distanza Terra-Luna, uno dei passaggi più ravvicinati mai registrati per un asteroide. Pochissimo in effetti, ma sufficiente per farlo scappare via senza che ci cada in testa e sufficientemente in alto anche per non disintegrare satelliti o essere fatto lui a pezzi dall'atmosfera. Eventualità questa piuttosto pericolosa per noi.

È stato scoperto mercoledì e subito se ne è calcolata l'orbita, per tranquillità di tutti noi oltre che per studio.
Nessun pericolo per questa volta. Ci si può chiedere come mai lo si sia scoperto solo poche ore fa. È una domanda giusta. Oggi come oggi gli astronomi, anche italiani, che partecipano a questa speciale "polizia cosmica" contro gli oggetti celesti potenzialmente pericolosi, sono in grado di seguire oggetti, come asteroidi o comete, più grandi di 100 metri. Ma sotto questa dimensione proprio non li vediamo, se non all'ultimo momento. Senz'altro man mano che la strumentazione diventerà più sofisticata si riuscirà a fare meglio, ma al momento questo è il limite.

È anche vero che gli oltre 8.000 asteroidi, o simili, che potrebbero essere veramente pericolosi e devastanti per il Pianeta li teniamo d'occhio già, e anzi è appena partito un nuovo progetto europeo per migliorare la sorveglianza degli spazi e trovare metodi per eventualmente deviare grossi "sassi" spaziali nel caso ci venissero addosso. C'è perfino un furbo progetto cinese che studia come far entrare in orbita un grosso asteroide che dovesse puntare verso la Terra, farlo diventare una seconda, piccola, Luna e scavarci sopra una miniera. Sono spesso, infatti, ricchi di metalli pregiati. Meglio riciclare quello che abbiamo qui che rischiare un impatto, forse.

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