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Questo articolo è stato pubblicato il 18 gennaio 2012 alle ore 06:41.

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«Il piano per svuotare i serbatoi della Costa Concordia, messo a punto con Smit, è pronto. L'operazione non è tecnicamente diversa rispetto alle tante che abbiamo fatto in passato. E saremmo in grado di eseguirla anche se la nave dovesse affondare». Corrado Neri, quinta generazione della società Neri Group di Livorno, 250 dipendenti e una cinquantina di milioni di fatturato, dal 1905 specializzata in operazioni di salvataggio in mare e rimozione dei relitti, è al lavoro all'isola del Giglio insieme con i tecnici della olandese Smit, che con la sua divisione Salvage è una delle prime aziende al mondo attive in questo campo. L'associazione di imprese Neri-Smit è stata incaricata da Costa Crociere di predisporre il piano (che oggi dovrà essere presentato alla Capitaneria di porto e poi valutato anche dal ministero dell'Ambiente e dalla Regione Toscana) per evitare il disastro ambientale, altamente probabile se si riversassero in mare le 2.400 tonnellate di carburante contenute nei serbatoi della nave naufragata di fronte al Giglio.

Da cosa nasce l'alleanza tra Neri e Smit?
Lavoriamo insieme da anni: è una collaborazione consolidata e insieme rappresentiamo le migliori competenze nel settore presenti nel Mediterraneo.

Che operazioni avete fatto insieme?
Nel 1998 abbiamo recuperato il traghetto Moby Prince dopo che era colato a picco al largo di Livorno. Nel 2003 i nostri rimorchiatori hanno spento l'incendio sulla nave cisterna Cape Horn esplosa in mare aperto a Livorno e rimosso il carburante e il liquido chimico; nel 2007 abbiamo rimosso il gasolio dalla nave da carico Margaret affondata nella rada di La Spezia, su un fondale di 30 metri.

L'operazione di svuotamento dei serbatoi della Concordia tecnicamente è uguale ad altre da voi effettuate in passato?
Direi di sì. Utilizzeremo pompe idrauliche subacque all'avanguardia, che consentono di estrarre il carburante in modo sicuro per l'ambiente, senza alcuna dispersione. Il nostro primo impegno è salvaguardare l'ambiente marino.

E se la nave affondasse?
Il carburante potrà essere estratto lo stesso, anche se la nave dovesse affondare, come del resto era affondata la Margaret quando abbiamo eseguito l'operazione.

Se la Costa Concordia affondasse, però, sarebbe difficile evitare dispersioni in mare...
Se affonda, è possibile che qualcosa accada, come la rottura dei serbatoi.

Quando affondò la Margaret accadde?
Mi pare di sì, qualcosa in mare fu rilasciato.

A che punto è il piano per svuotare la Concordia?
Il piano, che abbiamo messo a punto con Smit, è già pronto.

Prima occorrerà aspettare che siano concluse le operazioni di ricerca dei dispersi. Quanto ci vorrà poi per svuotare i serbatoi della Costa Concordia?
Impossibile dirlo ora, molto dipenderà dalla posizione in cui si trovano i serbatoi che contengono il gasolio, e anche dalle condizioni meteo-marine.

Si è parlato di 15 giorni di tempo: è plausibile?
Tutto può essere.

Quanto è più complicato svuotare la Concordia rispetto alle altre navi su cui avete lavorato?
Dipende dal mare. Potrebbe essere anche più facile, visto che ora la nave si trova a una profondità accettabile.

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