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Questo articolo è stato pubblicato il 11 novembre 2014 alle ore 13:46.
L'ultima modifica è del 11 novembre 2014 alle ore 17:37.

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(Corbis)(Corbis)

Sul pianeta Terra ci sono ormai più dispositivi mobili connessi a reti cellulari che abitanti. Il sorpasso è testimoniato dai due contatori online che provano a tenere traccia dei due fenomeni. Da una parte Worldmeters che tiene traccia di nascita e morti e nell’istante in cui viene scritto questo articolo segna 7,27 miliardi di persone. Dall’altra il sito di Gsma, l’associazione che riunisce gli operatori mobili delle tlc che segna 7,279 connessioni mobili (incluso il M2M ovvero il machine-to-machine). Ovviamente, essendo il nostro un mondo disuguale, il sorpasso non indica una penetrazione uniforme dei dispositivi mobili. Tutt’altro. Il numero di connessioni mobili indica le sim attive e gli oggetti che parlano tra loro (M2M). Inoltre, in occidente e quindi nei Paesi ricchi un singolo utente possiede più dispositivi e quindi ha sottoscritto più abbonamenti. Quindi se vogliamo immaginarci questi numeri dobbiamo pensare a una minoranza di utenti pluri-accessoriati, multi-gadget e quindi benestanti. Accanto a loro una maggioranza che vive in splendida “sconnessione” dalla Rete.

Il dominio delle macchine? 

Resta però il dato di fondo. Non solo la rete mobile è affollata di miliardi di oggetti. Anche quella fissa. Gartner prevede che tra un anno gli oggetti connessi (rete fissa e mobile) saranno 4,9 miliardi, in crescita del 30% rispetto al 2014. Tra cinque anni, nel 2020 il cosiddetto Internet of Things sarà popolato di 25 miliardi di oggetti più del triplo della popolazione mondiale. Il dato di Gartner (più basso perché non tiene conto dell’M2M) è interessante perché individua anche i settori e il giro d’affari. Secondo gi analisti i servizi legato all’IoT si aggirano sui 70 miliardi di dollari circa. (saranno 263 per il 2020). Il settore trainante saranno le applicazioni legate al mercato consumer. Nello specifico, come si legge nel grafico interattivo) 2,9 miliardi di oggetti connessi saliranno a 13 miliardi nel 2020. L’altro settore interessato a queste tecnologie è quello dell’automotive.

Il vero nodo al di là delle previsioni di business.
Ma sotto queste previsioni che spesso nascono per indicare gli emergenti paradigmi tecnologici c’è il dato innegabile relativo alle connessioni. Le macchine connesse già oggi rappresentano un pezzo di non poco conto nella gestione delle reti. Più che il carico, che è innegabile, sulla banda larga occorrerà trovare al più presto standard e una regolamentazione minima e leggera per ordinare il traffico di questi oggi.

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