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L’INIZIATIVA

Il coworking si trova sullo smartphone: ecco i siti e le app per il lavoro agile

Ufficio, addio. Una web app per scovare 49 spazi di coworking di Milano e prenotare una scrivania nel giro di pochi minuti, con tanto di foto e scheda dettagliata del luogo. Costo? Zero. Palazzo Marino promuove la sua terza Giornata del lavoro agile del 18 febbraio con una mappa digitale degli spazi di condivisione, sviluppata da Smartworking e disponibile dall'inizio del mese sul sito dell'evento . L'utente, collegandosi, accede a una piattaforma dove sono segnalati tutti gli uffici per “lavoratori agili” sparsi tra città e hinterland. Il prodotto sarà a disposizione per il solo evento del 18, ma non si esclude l'evoluzione in una app a pagamento con ruolo di guida al lavoro autonomo per spazi, biblioteche e bar-uffici della città.

Dal “browser del coworking” alla app cerca colleghi, tutti gli strumenti per i freelance
Il servizio non è inedito. Siti e app per la ricerca di spazi di lavoro sono cresciuti con l'esplosione del fenomeno coworking, soprattutto nelle metropoli di Europa e States più frequentate dai professionisti “nomadic”: una delle tante espressioni che definiscono la vita freelance, svincolata dal posto fisso e dalle tabelle di marcia aziendali. Tra i casi pionieristici in Italia c'è quello di coworkingfor: un browser nazionale per la ricerca di spazi di lavoro, disponibile anche su app per iOS e Android, con un raggio d'azione di quasi 70 province e 400 sedi. Il lavoratore inserisce la città di interesse e visualizza un elenco dettagliato degli annunci ordinati per prezzo, distanza e valutazione degli utenti. Viceversa, sono gli stessi spazi di coworking che possono farsi pubblicità con annunci “top” per la prenotazione a prezzi scontati o pacchetti di più giornate.

E se la bussola si spostasse oltre confine, da Berlino agli States? Portali e app internazionali ampliano il meccanismo di base del motore di ricerca con una logica più “social” che permette, ad esempio, di fare network con altri freelance, condividere progetti o affittare scrivanie in disuso. Deskcamping propone sia un browser diretto per la ricerca sia la profilatura dei vari utenti iscritti al portale. Sharedesk fa da filtro e mappatura su quasi 2mila spazi in 70 paesi, con opportunità differenziate a seconda che la ricerca sia indirizzata su postazioni singole o stanze per meeting. Worksnug filtra la selezione in chiave personalizzata: non solo indicazioni geografiche e di costo, ma domande dirette («Come ti trovi con i tuoi colleghi?») per calibrare gli spazi più adatti alle esigenze dei clienti. S2M , sigla di Seats2Meet, allarga la ricerca a tutti gli spazi dove – letteralmente – ci si può sedere: bar, biblioteche o sedi più professionali, con l'ovvio requisito di essere accessibili a membri esterni e nelle vicinanze di chi effettua la ricerca.

L'offerta per aziende e start up
Il coworking, comunque, è un'etichetta che non si applica solo ai liberi professionisti, startup o lavoratori “caccia di scrivanie” durante trasferte da meno di una settimana. Sono sempre di più i dipendenti e le aziende tradizionali che cercano luoghi alternativi per riunioni, lavori di gruppi o colloqui faccia a faccia in un'atmosfera più distesa di quella del vecchio ufficio. Un flusso intercettato da app che riproducono, a pagamento, una versione B2B delle piattaforme più cliccate dai lavoratori singoli. Tra le altre, vale la pena di dare un'occhiata a ScheduleThing e Yarooms per la prenotazione di sale meeting, mentre Pivotdesk rintraccia “uffici flessibili” per aziende che vogliono risparmiare sui costi fissi.

(Al. Mag.)

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