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Questo articolo è stato pubblicato il 19 marzo 2013 alle ore 14:09.

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Media digitali in Italia, giro d'affari in salita a 5,4 miliardiMedia digitali in Italia, giro d'affari in salita a 5,4 miliardi

Un balzo del 90 per cento del fatturato rispetto all’anno precedente: questo il bilancio 2012 del mercato italiano dei media veicolati attraverso Internet. Meno evidente, e pari al 3 per cento, la crescita dei media digitali nel loro complesso, ma pur sempre di saldo positivo rispetto a quello esibito dai canali tradizionali.
Lo dice l’Osservatorio a New Media e New Internet redatto dalla School of Management del Politecnico di Milano in collaborazione con Cefriel e presentato oggi nel capoluogo milanese. Il consuntivo parla di un giro d’affari per i nuovi media di 5,4 miliardi di euro al cospetto di un comparto che nel suo insieme perde a fine anno il 5 per cento a valore risentendo della forte flessione (tra il 10 e il 20 per cento) degli investimenti destinati a Tv, stampa e radio.

Persi 2,5 miliardi di euro da pubblicità e servizi pay in quattro anni
Numeri, quelli di cui sopra, che attestano la progressiva affezione da parte dei consumatori ai mezzi digitali a scapito da quelli convenzionali ed è significativo in tal senso il dato che attesta la curva discendente di introiti pubblicitari e ricavi dai servizi pay negli ultimi quattro anni: si è passati infatti dai 18,4 miliardi di euro di fine 2008 ai 15,9 miliardi di fine 2012.
Per contro video, social network, applicazioni, smartphone e tablet sono invece i veri nuovi motori dell’advertising italiano. Non sorprende quindi che il business associato ai servizi online e ai dispositivi mobili sia arrivato l’anno passato a pesare per oltre un terzo del mercato complessivo dei media, quando contava per poco meno di un quarto solo pochi anni fa.
La passione digitale degli italiani è infine confermata dalla proiezione per il 2013, quando il fatturato dei nuovi media dovrebbe aumentare ulteriormente del 6 per cento circa portando il valore di questo mercato intorno ai 5,7 miliardi di euro, con un’incidenza pari al 36 per cento del totale.

Smartphone e tablet superstar
A trainare la corsa in avanti di questo settore, fa notare l’Osservatorio c’è in particolare l’aumento esponenziale del numero di smartphone attivi nel Belpaese, cresciuto del 30 per cento tra il 2011 e il 2012 e arrivato a superare quota 32 milioni di unità. La penetrazione è pari al 60 per cento e, soprattutto, sono già circa 320 le applicazioni di varie testate disponibili per questi dispositivi, con un giro d’affari veicolato attraverso i telefonini intelligenti in salita del 70 per cento rispetto al 2011. Circa 300, invece, le app delle testate giornalistiche disponibili per i 3,5 milioni di tablet in circolazione.

Tv connesse ancora passione di pochi
Più marginale, al momento, il peso esercitato dalle cosiddette Connected Tv nell’economia dei media digitali: gli apparecchi capaci di collegarsi a Internet sono in Italia 2,5 milioni in Italia (in crescita di oltre il 120 per cento rispetto al 2011) ma solo il 18 per cento di queste sono effettivamente connesse. Da qui un giro d’affari ancora modesto e sostanzialmente legato a servizi a pagamento e premium come Cubovision e Chili.

Un quarto delle testate lavora sulle app
Le applicazioni mobili viaggiano a gonfie vele: 800mila quelle scaricate nel 2012, in virtù del fatto che il 70 per cento ed il 64 per cento degli utenti di  tablet e smartphone rispettivamente ne installano mediamente 29 a testa. Un quarto delle testate giornalistiche italiane è entrato in questo canale, per un totale di circa 750 app disponibili.

Social network e video online crescono a doppia cifra
Incoraggianti, a detta dell’Osservatorio, anche l’andamento dei ricavi generati attraverso i social network, con una crescita che nel 2012 è stata del 60 per cento. Su Facebook, piazza virtuale d’incontro preferita dagli internauti italiani, interagiscono 23 milioni di persone. E oltre 25 milioni sono invece coloro che visualizzano video su Internet, un numero che costituisce quasi l’85 per cento degli utenti connessi in Rete. Pre-roll e overlay sono i formati pubblicitari che meglio sfruttano questo media: il 50 per cento dell’incremento dell’advertising relativo a tutto il segmento dei media Internet è generato da questo specifico canale.

Cosa ci aspetta nei prossimi anni?
Secondo Andrea Rangone, Responsabile Scientifico dell’Osservatorio New Media & New Internet, “la situazione cambierà significativamente nel 2017, quando i nuovi media Internet potrebbero generare circa il 50 per cento del mercato complessivo degli strumenti digitali online grazie all’ulteriore crescita delle componenti video (oltre il 20 per cento del mercato, ndr), social network e ricavi Pay”. E se a fine 2012 il giro d’affari degli Internet Media è arrivato a coprire una fetta del 25 per cento dei “new media”, nei prossimi cinque anni potrebbe arrivare fino al 40 per cento.

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