Italia

Ilva, Camera approva decreto: testo passa a esame Senato

  • Abbonati
  • Accedi
a montecitorio

Ilva, Camera approva decreto: testo passa a esame Senato

Sì dell'Aula della Camera al decreto legge sulla cessione dei complessi aziendali dell'Ilva. I voti a favore sono stati 297, 164 i contrari, due gli astenuti. A votare contro le opposizioni, in particolare molto critici sono stati M5S, Fi e Si.

Decreto passa a esame Senato
Il provvedimento, che scade il 2 febbraio prossimo, passa ora all'esame del Senato per la seconda lettura. La capigruppo di Palazzo Madama ha già stabilito che l'Aula del Senato se ne occuperà a partire dal 27 gennaio. Il provvedimento che fissa al 30 giugno il termine per la cessione degli impianti Ilva, oltre a modificare le norme sulla ristrutturazione dei grandi complessi industriali commissariati, concede agevolazioni alle piccole e medie imprese dell'indotto.

Gli emendamenti approvati
A seguito di modifiche introdotte da Montecitorio, è stato tra l'altro deciso, in particolare, che per accedere alle garanzie del Fondo Pmi sarà sufficiente aver realizzato la metà del fatturato (e non più il 75%) grazie a commesse del gruppo siderurgico, in due anni anche non consecutivi successivi al 2010. Garanzie che potranno coprire fino all'80% dell'operazione finanziaria per un importo massimo di 2,5 milioni. La Camera ha inoltre introdotto una serie di precisazioni, su sollecitazione soprattutto della commissione Bilancio, circa i tempi di restituzione degli 800 milioni pubblici concessi per completare il processo di bonifica. E gli 1,2 miliardi sequestrati al Gruppo Riva verranno destinati, quando torneranno a essere disponibili, a un Fondo del ministero dell'Ambiente, a parziale copertura delle anticipazioni pubbliche e a ulteriori operazioni di bonifica. È stata infine riportata dal 60 al 70% l'integrazione salariale per la solidarietà dei lavoratori di Genova Cornigliano.

Deputati Pd: con ok a decreto importanti risultati
«Con l'approvazione del decreto Ilva abbiamo raggiunto importanti risultati: lo stanziamento di 800 milioni per il risanamento ambientale e le bonifiche; 300 milioni per gli stipendi e i fornitori; 35 milioni per i creditori dell'indotto attraverso il Fondo di Garanzia per le Pmi, ferma restando l’Autorizzazione integrata ambientale (Aia)». Lo hanno dichiarato i deputati di Taranto del Pd, Ludovico Vico e Michele Pelillo. «Ora si aprono due questioni importanti da seguire - proseguono i deputati - da marzo la tutela del reddito per i lavoratori Ilva in contratto di solidarietà; la vigilanza sugli asset e piano industriale per garantire la siderurgia italiana da fornire ai nuovi acquirenti».

© Riproduzione riservata