Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 01 agosto 2013 alle ore 07:23.

My24


Il taglio alle sanzioni del quadro RW della dichiarazione dei redditi è legge. La Camera ha dato ieri il via libera definitivo (con 438 sì, 11 no e 4 astensioni) alla legge europea e alla legge di delegazione che demanda al Governo l'attuazione di oltre venti direttive europee (dal coordinamento della disciplina interna in materia di Iva con l'ordinamento Ue all'estensione dell'ambito dei beneficiari delle misure di protezione internazionale). Tra le misure previste dal primo provvedimento, invece, c'è l'intera revisione della disciplina sul monitoraggio fiscale delle attività detenute all'estero. Una revisione resa necessaria dalla richiesta arrivata dalla Commissione europea (caso Eu Pilot 1711/11/TAXU) di rendere la normativa nazionale più proporzionale agli obiettivi perseguiti dallo Stato.
Così vengono riviste al ribasso le penalità per omissioni o irregolarità nella compilazione del quadro della dichiarazione dei redditi dedicato alle attività finanziarie, immobiliari o agli altri patrimoni detenuti all'estero. Le sanzioni scendono così dal 3 al 15% dell'ammontare degli importi non dichiarati (rispetto alla versione attuale dal 10% al 15%) e viene eliminata la possibilità di confisca dei beni di corrispondente valore. Allo stesso tempo, chi sana la carente o l'erronea indicazione entro 90 giorni dalla scadenza del termine di presentazione della dichiarazione dovrà pagare una sanzione fissa di 258 euro. Le penalità sono più alte (dal 6% al 30% degli importi non dichiarati) per le mancanze relative agli investimenti e alle altre attività di natura finanziaria detenuti in Paesi a fiscalità di vantaggio.
Allo stesso tempo si riducono anche gli adempimenti dichiarativi con l'eliminazione della sezione I e della sezione III del quadro RW. Attenzione, però: gli obblighi di dichiarazione vengono estesi anche ai soggetti che, pur non essendo possessori diretti degli investimenti esteri e delle attività estere di natura finanziaria, siano «titolari effettivi».
Ma a questa riduzione delle sanzioni per i contribuenti fa da contraltare un aumento per gli operatori finanziari che non provvedano alla comunicazione dei dati. L'omessa comunicazione all'agenzia delle Entrate – e non soltanto, quindi, l'omessa registrazione – da parte degli intermediari finanziari, come banche, sim, Sgr, fiduciarie, eccetera, inclusi i money transfer, dei trasferimenti da o verso l'estero di fondi di persone fisiche, enti non commerciali e società semplici ed equiparate sarà soggetta a sanzioni dal 20 al 25% dell'importo non segnalato. Il monitoraggio a fini fiscali dei flussi transfrontalieri riguarderà tutti i trasferimenti di valore pari o superiore a 15mila euro previsto dalla disciplina antiriciclaggio, anche nel caso di operazioni "frazionate" (il limite attuale è di 10mila euro per ogni operazione).
Ma quella sul monitoraggio fiscale è solo una delle tante procedure di infrazione che Governo e Parlamento, con la legge europea, puntano a chiudere con Bruxelles. Tra queste vi sono anche le novità introdotte sulle società tra avvocati che riguardano in particolare la soppressione della necessità che l'avvocato stabilito in Italia possa essere socio di una società tra avvocati solo se almeno uno dei soci sia in possesso del titolo nazionale.
C'è poi la riscossione locale, dove viene abrogata la disposizione che consente ai Comuni di ampliare l'oggetto dei contratti di affidamento del servizio di accertamento e riscossione dell'imposta comunale sulla pubblicità, affidando agli stessi concessionari anche il compito di procedere all'incasso di altre entrate comunali senza indire nuove gare.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

Shopping24

Dai nostri archivi