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Questo articolo è stato pubblicato il 11 aprile 2012 alle ore 06:46.

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RACALMUTO (AG). Dal nostro inviato
Prima la visita in municipio, poi un omaggio alla statua di Leonardo Sciascia sul corso principale, quindi una visita al cimitero per deporre una corona sulla tomba dello scrittore e infine l'incontro pubblico alla Fondazione Sciascia. In circa un paio d'ore il ministro dell'Interno Anna Maria Cancellieri ha toccato i luoghi simbolo di Racalmuto, il paese natale di Sciascia in provincia di Agrigento, il cui consiglio comunale è stato recentemente sciolto per mafia (insieme a quello di Salemi nel trapanese: il ministro ne ha incontrato una delegazione). È arrivata qui accogliendo l'appello di un gruppo di ragazzi di Regalpetra (per citare il nome che a Racalmuto attribuì lo scrittore), fatto avere al ministro tramite Antonello Montante, presidente di Confindustria Sicilia e delegato nazionale alla legalità. La presenza del ministro dà speranza alla voglia di riscatto di un paese e di un territorio di cui si sono fatti portavoce i giornalisti Giancarlo Macaluso (Giornale di Sicilia), Felice Cavallaro (Corriere della Sera), Gaetano Savatteri (Tg5) e Egidio Terrana, direttore del periodico "Malgrado tutto" cui hanno collaborato lo stesso Sciascia, Vincenzo Consolo e Gesualdo Bufalino. Racalmuto sarà governato per i prossimi 18 mesi da una terna di commissari i quali, come scrivono i quattro giornalisti «avranno il difficile incarico di recidere ogni legame tra la pubblica amministrazione e la mafia». E il procuratore antimafia Francesco Messineo, spiega quanto sia ancora forte il legame tra la mafia e la politica: «La mafia continua ad avere una forte presa e ad esercitare un ruolo nella politica, dove in ultima analisi contano i voti».
Per il ministro la società di Racalmuto deve seguire il modello di Confindustria «di Ivan Lo Bello, Montante e del presidente di Confindustria Agrigento Giuseppe Catanzaro. Anche Confindustria ha dato prova di voler reagire a Cosa nostra e ha avuto delle belle risposte. Il popolo di Racalmuto trovi lo stesso coraggio e io vi garantisco che lo Stato non vi abbandonerà mai». Poi citando una intervista a Sciascia del 1987, in cui lo scrittore diceva che la lotta alla mafia vera è quella compiuta in nome del diritto, il ministro ha detto: «Lo scioglimento del comune per mafia può essere un momento di rinascita. Ma dovete fare quadrato attorno alla commissione che lavorerà con intelligenza».
E poi racconta: «Quando mi hanno portato sul tavolo il decreto per lo scioglimento del Consiglio comunale di Racalmuto mi sono sentita male. Non è possibile mi sono detta, il paese di Sciascia, della cultura e della ragione in mano alla mafia? Poi ho letto le carte e ho dovuto ricredermi, era tutto vero». E incassa la disponibilità alla collaborazione di sindacati e imprenditori.
Ma la lotta alla mafia è fatta anche di cose concrete che il ministro non manca di richiamare: come il via libera alla Area franca della legalità nata su proposta di Confindustria Sicilia. «Un progetto molto interessante e intelligente» ha commentato il ministro. Un riconoscimento ad Antonello Montante che ormai da anni si batte affinché insieme alla lotta alla mafia vi siano azioni concrete per attrarre nuovi investimenti: in questo solco si iscrive il rating di legalità che è già legge e la zona franca di legalità che coinvolge 27 comuni di cui 4 in provincia di Agrigento (22 in provincia di Caltanissetta e uno nell'ennese) che potrebbero dare sostegno concreto alle imprese che si battono per la legalità e ai territori che hanno detto di no alla mafia e a ogni tipo di collusione con la criminalità organizzata: «Da Racalmuto – ha detto Montante – deve partire un modello per i territori simile a quello che è partito da Caltanissetta per le associazioni datoriali. Ringrazio il ministro cancellieri per il suo appoggio al progetto dell'Area franca: questi territori hanno bisogno di investimenti. Potremo così dedicarci alla ricchezza del sottosuolo, del turismo e dello sfruttamento dell'energia solare». Montante ha letto poi una lettera che lo scrittore Andrea Camilleri (cittadino onorario di Racalmuto) ha indirizzato al ministro ringraziandola per la sua presenza nell'agrigentino. Il ministro ha chiuso il viaggio con una tappa a Porto Empedocle (il paese natale di Camilleri) dove ha visitato la casa di Luigi Pirandello e la statua del commissario Montalbano.
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