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Questo articolo è stato pubblicato il 26 novembre 2014 alle ore 19:50.

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Quanto pagare. Quale metodo utilizzare per i calcoli. Importo minimo a partire dal quale bisogna versare. Sono alcune dei controlli a cui sono chiamati cittadini, imprese e professionisti prima di pagare gli acconti Irpef, Ires, Irap o della cedolare secca. Senza dimenticare, poi, situazioni più complicate come nel caso delle società che hanno chiuso in perdita per più anni o dei produttori agricoli di energia elettrica da fonti rinnovabili. Sul Sole 24 Ore in edicola giovedì 27 novembre, nella Guida alle tasse di fine anno, la check-list dei controlli finali prima di versare e tutte le istruzioni per chi ha un credito con il fisco e vuole utilizzarlo per pagare di meno.

L’Ue boccia l’Italia dei precari della scuola: gli effetti della sentenza
La corte di giustizia Ue boccia la gestione italiana dei precari della scuola, perché non pone limiti ai rinnovi dei contratti a termine e non prevede sanzioni contro gli abusi. Sul Sole 24 Ore di giovedì 27 novembre l’analisi della sentenza e dei suoi possibili effetti, con la definizione della platea interessata e delle contromisure del Governo.

Inchiesta «Le capitali della manifattura»: come hanno affrontato la crisi le aree simbolo del sistema produttivo del Paese
Prende il via giovedì 27 novembre sul Sole 24 Ore la nuova inchiesta di Impresa e territori dedicata alle «Capitali della Manifattura», un viaggio attraverso le aree simbolo del sistema produttivo del Paese, per capire come hanno affrontato la crisi che dura da fine 2007, quanto l'hanno sofferta, quali strategie hanno messo in campo per superarla. La prima puntata è dedicata a Brescia. La ripresa, a lungo invocata, ora potrebbe essere dietro l'angolo: a fine anno, nonostante la frenata di ottobre, Brescia dovrebbe chiudere con un incremento del 2,7% della produzione industriale. Dopo avere toccato il punto più basso nel terzo trimestre dell'anno scorso, il trend congiunturale ha ripreso a crescere. Nessuno, però, tra gli imprenditori, ha voglia di festeggiare. In sette anni Brescia è cambiata profondamente. Nella Leonessa d'Italia, chi ha potuto si è internazionalizzato non solo vendendo all’estero (+3,9% l'export nei primi sei mesi, con un volume di oltre 7 miliardi) ma anche inseguendo clienti e commesse nel mondo, creando nuove unità produttive fuori dai confini nazionali. Chi non ce l’ha fatta, però, ha dovuto arrendersi: lo testimoniano non solo le oltre 3mila aziende manifatturiere perse (su un totale di 20mila, quasi il 15%) ma anche il depauperamento di intere filiere, come quelle del tessile di base, della gomma-plastica, della calzetteria, dell'edilizia. La reazione, però, c'è stata. Brescia è ancora una capitale dell’impresa, anzi, come ribadiscono con orgoglio molti imprenditori del posto, Brescia è «la» capitale dell’impresa, e si candida a questo ruolo con la forza dei numeri (110 miliardi di fatturato pari al 2,7% del Pil nazionale e 560mila lavoratori) riconosciuta poche settimane fa anche dal presidente del Consiglio Matteo Renzi nell'ultima, partecipatissima, assemblea dell’Aib (l’Associazione industriale bresciana), ospitata, non a caso dentro una fabbrica della città, quella della Palazzoli Spa.

I motivi della crescita del mercato immobiliare a Berlino
Una città sempre più internazionale, che richiama residenti e acquirenti di case, sempre più spesso dall’estero. Berlino è dopo Londra e Parigi, o insieme ad esse, una delle metropoli ricercate anche dai nostri connazionali. E che ha visto negli ultimi anni una vera e propria esplosione del mercato immobiliare, tanto da far parlare in alcuni casi di pericolo di una bolla. Un’eventualità che spaventa più i tedeschi e la Bundesbank (più volte tornata sull'argomento) che i compratori. Sono tre i motivi che, secondo gli esperti di mercato, spingeranno ancora la crescita nel mercato residenziale di Berlino. In primis la scarsità dell’offerta , i costi degli affitti alti, anche se più bassi rispetto a città come Milano e, infine, i tassi sui mutui fermi al 2 per cento. «A dare vivacità al mercato è certamente il numero crescente di berlinesi che vuole diventare proprietario di una casa, ma anche un reddito pro-capite che, seppure inferiore a quello di Amburgo, ha un potere d’acquisto superiore - spiega in un’intervista a Casa24-Il Sole 24 Ore di giovedì 27 novembre Enrico Imbraguglio, managing director di Optimum asset management, boutique che si occupa di fondi immobiliari focalizzati sulla città tedesca -. Ogni anno in città, secondo l'Ufficio federale di ricerca sulle costruzioni, c’è bisogno di circa 16mila case nuove ma nonostante l’aumento dei progetti in costruzione i permessi concessi non sono sufficienti». Nel 2013 sono state completate “solo” 4.600 unità residenziali. Nella prima metà del 2014, secondo la società di consulenza JLL, sono stati dati 14mila permessi edilizi, ma ci vorranno 2-3 anni per vedere i palazzi completati. Secondo Imbraguglio, che con Optimum punta su palazzi da rivedere e frazionare: è ancora ampio il gap tra mercato all'ingrosso e quello privato: in media 1.470 euro al mq contro 2.700 euro».

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