Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 20 febbraio 2014 alle ore 06:48.
L'ultima modifica è del 19 giugno 2014 alle ore 12:10.

My24

C'è chi dice che ha vinto il presidente del Consiglio incaricato, Matteo Renzi, con il suo: esci da questo blog. C'è chi dice che ha vinto Beppe Grillo con il suo: io non sono democratico con voi. Già soltanto il fatto che il dibattito che resta sia questo fa capire quanto sia diventato inutile, proprio in relazione all'obiettivo che si proponeva, cioè la trasparenza, questo streaming. In un Paese in perenne campagna elettorale permanente ed effettica, lo streaming diventa soltanto una facile occasione di comizio, di propaganda. Ancora una volta qui da noi la soluzione si trasforma essa stessa in problema, dunque la telecamera e la diretta invece di raccontare il reale, plasmano uno show. Del resto, proprio il concetto di spettacolo è ritornato più volte nei minuti concitati del Grillo show davanti a un Renzi che provava a spiegarsi, tra una battuta e l'altra. Il copione è il solito: la sfida nella richiesta, tre quattro di qua e tre quattro di là, la votazione on line per decidere se..., l'uno che si prepara in un modo e vuole mandare un determinato messaggio e l'altro che si prepara in un altro modo e vuole mandare un altro determinato messaggio. Il tutto con un senso di finto déjà vu che a confronto il Grande fratello televisivo è neorealismo delle migliori schiatte. No, così non serve, non serve alla trasparenza, non serve al dialogo tra forze politiche contrapposte, non serve a capire. Per la propaganda abbiamo già i dibattiti, i comizi, i blog. Va bene che le mode passano, va bene che i problemi sono ben altri, ma insomma il web è abbastanza grande (e utile) da poter tranquillamente fare a meno della retorica dello streaming. (d.b)

Commenta la notizia

Shopping24

Dai nostri archivi