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Corte dei conti: spending review «parziale insuccesso»,…

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inaugurazione anno giudiziario

Corte dei conti: spending review «parziale insuccesso», peggiorati i servizi. Sul deficit margini esauriti

La spending review, pilastro delle politica economica del governo Renzi, finora è stata un «parziale insuccesso», con ricadute negative per i servizi ai cittadini. A bocciare il piano di revisione della spesa di Palazzo Chigi (più graduale rispetto alle previsioni iniziali,vedi il Def 2015) è il presidente della Corte dei conti, Raffaele Squitieri. Che ha scelto l'inaugurazione dell'anno giudiziario 2016 della magistratura contabile per mettere il dito nella piaga:«Nei prossimi anni i margini di risparmio dal lato delle spese potrebbero rivelarsi limitati».

Servizi ai cittadini «offuscati» dai tagli alla spesa
Il taglio alla spesa «non è più solo riconducibile a effettivi interventi di razionalizzazione e di efficientamento di strutture e servizi, quanto piuttosto a operazioni assai meno mirate di contrazione, se non di soppressione, di prestazioni rese alla collettività». Insomma, dai tagli operati finora «è derivato un progressivo offuscamento delle caratteristiche dei servizi» al cittadino. «Per i prossimi anni - ha sottolineato ancora Squitieri - il profilo programmatico di riequilibrio della finanza pubblica resta impegnativo. Esso dunque ripropone con forza la tematica della spending review».

Margini di flessibilità esauriti ma deficit ancora sotto il 3%
Nel suo intervento, pronunciato alla presenza del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, Squitieri ha ricordato che i margini di flessibilità acquisiti in sede europea sono stati «interamente utilizzati nella manovra di finanza pubblica per il 2016». Una scelta politica ancora in attesa del via libera di Bruxelles, che ha permesso di mantenere «il profilo discendente del deficit dei conti pubblici». L’abbassamento del debito tuttavia, «assume una cadenza piu' rallentata, restando, comunque, al di sotto del 3 per cento».

Puntare tutto sulla ripresa del Prodotto nominale
La decisione di giocarsi la partita della ripartenza utilizzando la carta dei margini di flessibilità sui conti pubblici , ha proseguito il capo dei magistrati contabili, « assegna un ruolo importante alla maggiore espansione del Prodotto nominale». In una fase «così delicata per il nostro paese» è quindi «fondamentale fornire impulso alla crescita e all'occupazione, pur nel rispetto dei vincoli di finanza pubblica». In altre parole, è fondamentale « che l'azione di tutte le istituzioni sia indirizzata a volgere in positivo le aspettative degli operatori, rinsaldando la fiducia nello Stato e la credibilità del paese».

Ricetta per la ripresa più interventi pubblici per infrastrutture
La ricetta indicata da Squitieri per rafforzare la ripresa dell’Italia, uscita dalla recessione ma segnata da una crescita debole, passa dal recupero di «adeguati livelli di intervento pubblico nel campo delle opere». Una condizione necessaria, questa, ha aggiunto rivolendosi al ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, del ministro dei Trasporti, Graziano Delrio, «per ottenere adeguati livelli di crescita, riassorbendo un ritardo nelle dotazioni infrastrutturali che rischia di incidere sul potenziale competitivo del Paese». Livelli adeguati di investimenti sono anche «una condizione chiave per il rispetto della clausola europea» richiesta dal Governo.

Norme farraginose terreno fertile per le illegalità
L’inaugurazionbe dell’anno giudiziario della Corte dei conti è stata anche l’occasione per pezzare una lancia a favore dei magistrati contabili, chiamati ad applicare norme processuali che non facilitano la velocità dei procedimenti. Servono, ha spiegato Squitieri, «norme chiare e non stratificate in apparati complicati, alla cui mancanza spesso deve supplire l'impegno dei magistrati nell'individuare soluzioni, anche organizzative, atte a rendere piu' snella e rapida l'applicazione processuale». Le illegalità, ha aggiunto, «trovano nella complessità e nella moltiplicazione delle leggi spazi piu' fertili per fare presa, piuttosto che presidi ad ostacoli al loro diffondersi».

Forza Italia e Si: parole di Squitieri duro colpo per Renzi
Gli accenni critici alla spending review del governo contenuti nella relazione Squitieri sono eubito diventati terremno di plemica tra maggioranza e opposizione. Va all’attacco per esempio il capogruppo alla Camera Arturo Scotto, che parla di «brutta giornata» per Renzi dopo le parole del presidente della Corte dei conti che ha definito bocciato come «parziale insuccesso» la revisione della spesa pubblica, «cioè i tagli lineari fatti dal governo». Cosa da sempre sostenuta da SI: «Ora che le dice anche la Corte dei Conti Renzi che fa, dà del gufo anche a Squitieri?», ha poi concluso. L’analisi di delpresidente dei senatori di Forza Italia, Paolo Romani, ricalca quella di Scotto. Il quadro prospettico dell'economia che si legge nella relazione, ha sottolineato Romani, è «grigio ed incerto», e le parole di Squitieri «registrano un sostanziale fallimento della riduzione della spesa. Invece di prevedere interventi strutturali di razionalizzazione della spesa, si sono soppressi servizi importanti per i cittadini».

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