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Questo articolo è stato pubblicato il 24 ottobre 2014 alle ore 21:20.
L'ultima modifica è del 24 ottobre 2014 alle ore 23:47.

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Matteo Renzi (Ansa)Matteo Renzi (Ansa)

Finalmente le tabelle. Quelle definitive, quelle vere. E così si possono conoscere le cifre autentiche della manovra di Renzi. In termini di indebitamento netto (il parametro che vale per l'Europa) il saldo finale della manovra parla di più spese per 4,8 miliardi e meno entrate per soli 1,9 miliardi. Un quadro ben diverso dalle slide dei 18 miliardi di meno tasse e dei 15 miliardi di tagli di spesa. Ancora più sorprendente il quadro che emerge dai dati di sintesi in termini di coperture: nuove o maggiori spese correnti per 24,3 miliardi contro tagli di spese correnti per 5,7. I tagli peraltro gravano per 4 miliardi sulle Regioni, mentre il taglio lineare sui ministeri è di 1,17, di cui solo 413 di spesa corrente. A questi si sommano 1,5 miliardi di tagli interni dei dicasteri. E le entrate? Tra entrate fiscali (e non) le nuove o maggiori entrate sono 14,7 miliardi contro minori entrate per 6,2. Va però considerato che il bonus 80 euro, che vale 8 miliardi, è tecnicamente considerato nelle tabelle una nuova spesa e non un taglio di tasse. Sicuramente è ancora una manovra che contiene alcuni interventi positivi, a partire dal taglio dell'Irap. E se l'Europa ci imponesse di indebolirla ancora sarebbe un grave errore. Ma di certo tra le slide e la realtà il verso è decisamente cambiato.

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