«La politica monetaria resterà accomodante per un lungo periodo, per tutto il tempo che sarà necessario». Lo ha detto il presidente della Bce Mario Draghi, aggiungendo che la Bce «monitorerà tutte le informazioni che arriveranno». Non solo: il presidente della Bce ritiene che la politica accomodante consentirà di sostenere «una ripresa dell'attività economica più avanti nel 2013 e 2014».

I tassi resteranno bassi a lungo
«I rischi per le prospettive economiche dell'eurozona continuano ad essere orientati al ribasso», ha ribadito il presidente della Bce, spiegando che «a pesare potrebbero essere una domanda interna e globale più debole del previsto, e una lenta o insufficiente attuazione delle riforme da parte dei governi».

Draghi, ha anche riferito che nella riunione di oggi c'è stata «una lunga discussione sul taglio dei tassi». Poi ha aggiunto che i 50 punti base non sono il limite più basso che è pensabile raggiungere, lasciando intendere che c'è ancora un margine di manovra per la Bce.

Bene le mosse del Consiglio europeo
La Bce «prende atto delle iniziative prese dal Consiglio europeo del 27-28 giugno 2013 in materia di disoccupazione giovanile, di investimento e di finanziamento delle piccole e medie imprese, così come delle raccomandazioni specifiche per paese del semestre europeo». La Bce sottolinea che «l'attuazione di queste raccomandazioni é essenziale per contribuire ad una ripresa sostenibile nell'area dell'euro. Inoltre, il nuovo quadro di governance europea per le politiche fiscali ed economiche deve essere applicato in modo costante e sforzi molto più determinati dovrebbero essere fatti per portare avanti le riforme strutturali per favorire la crescita e l'occupazione», conclude Draghi.

Operazione derivati in Italia approvata dalla Ue
Il presidente della Bce difende l'operazione sui derivati compiuta dal Tesoro italiano alla fine degli anni '90, quando ricopriva la carica di direttore generale, oggetto di polemiche sulla stampa nei giorni scorsi. «Non è una notizia nuova», ha detto, rilevando che l'operazione era stata approvata dalla Commissione Ue e da Eurostat.

No exit strategy interventi di stimolo
La Bce non sta pensando alla exit strategy rispetto alle misure di stimolo per favorire la liquidità nell'area euro. È quanto ha precisato il presidente dell'Eurotower, Mario Draghi, indicando che «l'uscita é ancora lontana «anche se «il nostro obiettivo é la stabilità dei prezzi nel medio e lungo termine».

Non seguiamo le altre banche centrali
«Le nostre decisioni le prendiamo in considerazione dei prezzi, dei flussi del credito. Non reagiamo in funzione delle altre banche centrali». Così Draghi ha ribadito l'indipendenza dell'Istituto di Francoforte.

Il Portogallo è in mani sicure
«Il Portogallo ha conseguito risultati molto importanti». Così Draghi, rispondendo alle domande sulle turbolenze politiche in portogallo che hanno portato alle dimissioni dei ministri delle finanze e degli esteri. Il presidente dell'Eurotower, sul nuovo responsabile delle finanze, ha detto che «il paese é in mani sicure».

La decisione nella riunione di oggi
Oggi la Banca Centrale Europea ha lasciato il tasso d'interesse di riferimento fermo allo 0,50%. La decisione era attesa dal mercato. L'Eurotower ha lasciato invariati anche il tasso marginale all'1% e quello sui depositi a zero.

La mossa della BoE
Anche la Banca d'Inghilterra ha lasciato il tasso d'interesse di riferimento invariato allo 0,50%. Confermato a 375 miliardi di sterline il programma di quantitative easing, con cui l'istituto centrale britannico compra bond per sostenere l'economia.

©RIPRODUZIONE RISERVATA