Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 21 novembre 2014 alle ore 07:40.
L'ultima modifica è del 21 novembre 2014 alle ore 09:03.

My24

Fuori due in una volta sola, perché la stagione volge al termine e tocca stringere il numero dei concorrenti. Fuori i due che meritavano di uscire già sette giorni fa, al posto degli sfortunati Spritz for Five. Salutano l'ottava edizione italiana di X Factor quel melodico sornione di Riccardo e Vivian, la ragazza italoamericana che quando rappa va alla grande ma quando canta chissà.

La notizia della quinta puntata di live show, andata in onda ieri sera su Sky Uno con l'enfatico titolo di «Apocalypse Night», tuttavia è un'altra: dopo le dimissioni in diretta di giovedì della settimana scorsa, Morgan è tornato al suo posto di giudice. «Ho vissuto un momento di sconforto, – ha spiegato a inizio serata - normale che ci siano dei tormenti» quando il sentimento per la musica «è così grande». Se non altro la memorabile piazzata ha funzionato da teaser per il suo adattamento cantato della «Patetica» di Beethoven eseguito a inizio puntata. Capiamoci: il pezzo farà parte del suo nuovo album, in uscita a dicembre. La sensazione è che l'arcano sul prosieguo della sua partecipazione al talent si fosse sciolto da tempo, ma in casa Sky hanno preferito conservare il mistero così da capitalizzare l'episodio in termini di Auditel. Capiamoci: ci si avvicina al clou della stagione. Te ne accorgi pure dal prestigio degli ospiti: prima Francesco De Gregori che traina l'uscita pre-natalizia del doppio «Vivavoce» eseguendo il ri-arrangiamento de «La donna cannone», poi l'idoletto britannico Ed Sheeran che esegue il tormentone «Thinking out loud» e quindi cita con un certo autocompiacimento l'aneddoto del cocktail con la regina Elisabetta. Capiamoci.

Riccardo e Vivian traditi dal tele-voto
Il primo concorrente eliminato della serata è Riccardo. Esce «per direttissima» al termine della session collettiva di nove minuti che ha visto esibirsi gli otto concorrenti rimasti in gioco su una specie di ponteggio edile. Ciascuno ha scelto di fare ciò che gli riusciva meglio. Riccardo si era affidato ai Black Keys di «Lonely Boy» e non gli erano neanche riusciti malaccio. Spazzato via dal televoto, probabilmente anche perché «casus belli» dell'affaire Morgan della precedente puntata, con quell'esecuzione scialba del testo sacro di «Perfect Day» che ha contrariato il giudice. Vivian, bene su «Super Bass» di Nicki Minaj, è stata invece protagonista di un imbarazzante l'infortunio nell'esecuzione «All about that bass» di Meghan Trainor, completamente fuori tonalità. Raro vedere incidenti simili tra professionisti o aspiranti tali. Si è ritrovata così al ballottaggio con il povero Leiner, costretto a passare dalle vette di «The first cut is the deepest», pezzo di Cat Stevens da giovane eseguito con sensazionale intensità, agli abissi di «Firefight». Sarà anche divertente il siparietto con il robot radiocomandato ma l'assegnazione ha indebolito un potenziale protagonista. All'uno contro uno finale si sono affrontati con «Do it like a dude» di Jessie J (Vivian) e «When I was your man» di Bruno Mars (Leiner). Victoria e Morgan per la prima, Fedez e Mika per il secondo. Si va ancora una volta al Tilt e il pubblico tele-votante decide di mandare avanti il cantante di origini colombiane.

Ilaria in pole position per la vittoria
Se si ragiona di gerarchie della competizione, considerando gli equilibri emersi ieri, tocca fare un nome prima di tutti gli altri: Ilaria. La ragazza di Signa sta crescendo a vista d'occhio. Esegue nuovamente «Can't Find my way home» e dimostra maggiore consapevolezza rispetto a quando la portò ai casting. Innovativa e commovente la cover di «Giudizi universali» di Samuele Bersani. L'arrangiamento rallentato valorizza ancora di più il testo di uno degli ultimi nostri cantautori degni di questo nome. Senza dubbio la migliore performance della serata. Senza dubbio «la» candidata alla vittoria finale. Intrigante l'adattamento che Emma dà di «Un'estate fa» di Franco Califano. Unico appunto: le sue performance finiscono per assomigliarsi tutte. Già nota la sua versione di «Pop Porno», pepata al punto giusto.

Lorenzo «cantautorale» funziona meglio
Lorenzo, altro concorrente attesissimo, ha esibito ancora una volte la sua duplice veste di custode della tradizione cantautorale italiana («Che cosa sono le nuvole» di Modugno-Pasolini) e teen-idol (andava in questa direzione «How to say a life» di The Fray, purtroppo «azzoppata» dall'intonazione esitante in attacco). Meglio la prima. Suona «old style» ma comunque convincente Mario con «Ragazzo mio» di Luigi Tenco. Il cantante ci rinfresca però la memoria a proposito delle sue qualità con «E non andar più via». Morgan si serve dei Komminuet, ultimo suo gruppo rimasto in gara, per omaggiare il collega-giudice Fedez con il brano «Sirene». Facendo la media tra la melodia (superlativa) eseguita da lei e il rap (un tantino affannato) di lui, ne esce complessivamente una buona performance. Alla prima fase erano andati sul sicuro con «Emerge». Resta ai suoli livelli Madh, nonostante «Disparate Youth» di Santigold rappresenti una bestia difficile da domare per chiunque. «No Church in the Wild» ne esalta maggiormente le qualità. Si volta pagina. Con sei concorrenti rimasti in gara siamo finalmente nel vivo della competizione. Ma il dato è un altro: Morgan è vivo e lotta assieme a noi.

Commenta la notizia

Ultimi di sezione

Shopping24

Dai nostri archivi