ENOLOGIA ASTIGIANA

Nuova Docg per il Monferrato: la Ue conferma la denominazione Nizza

di Giambattista Marchetto

(Marka)

2' di lettura

Il percorso burocratico era iniziato nel 2014, quando il Consorzio Barbera d'Asti e vini del Monferrato decise di richiedere il riconoscimento a Denominazione di quella che dal 2008 era una sottozona della Barbera d'Asti. Ora, con la pubblicazione sulla Gazzetta della UE, si è concluso il percorso di riconoscimento del Nizza Docg, che va definitivamente ad aggiungersi alle denominazioni tutelate.

«Siamo felici di questo riconoscimento, che consente ai produttori di fregiarsi di un marchio di qualità riconosciuto a livello mondiale – dichiara il presidente del Consorzio Filippo Mobrici –. L'obiettivo è quello di realizzare una barbera in purezza di qualità, sfruttando la vocazione di questi terreni». Si spiegano così le rigide previsioni del disciplinare, che limita le rese a 70 quintali d'uva per ettaro e impone un invecchiamento minimo in botti di legno tra i 18 e i 30 mesi.

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18 comuni della zona Nizza Monferrato
Essendo la zona di Nizza storicamente tra le più vocate per il vino Barbera, negli anni Novanta i produttori della zona hanno fatto richiesta per il riconoscimento della “sottozona”, unico modo per arrivare all'ottenimento della denominazione Nizza docg. Negli anni intercorsi i produttori hanno avuto la possibilità di testare il disciplinare e di apportare piccole modifiche.

Il Barbera d'Asti Superiore Nizza è prodotto in una zona ristretta che comprende 18 comuni intorno a Nizza Monferrato (oltre a Nizza, sono Agliano, Belveglio, Calamandrana, Castel Boglione, Castelnuovo Belbo, Castelnuovo Calcea, Castel Rocchero, Cortiglione, Incisa Scapaccino, Mombaruzzo, Mombercelli, Vaglio Serra, Vinchio, Bruno, Rocchetta Palafea, Moasca, San Marzano Olivero).

Anche se il disciplinare prevede una vinificazione con Barbera minimo al 90%, i 60 membri dell'Associazione produttori tengono di rigore il 100% di uve Barbera.

Con una superficie iscritta di 330 ettari e circa 200 ettari rivendicati, la denominazione ha un potenziale di un milione di bottiglie. Numeri che rendono l'idea della ricerca quasi esasperata dell'eccellenza. Il colore è rosso rubino intenso, tendente al granato con l'invecchiamento. L'odore è intenso, etereo e il sapore secco, corposo, armonico e rotondo.

«Il valore dell'enologia astigiana - conclude Mobrici - sta evidentemente anche nei dettagli e il Nizza è una di quelle bandiere di qualità che noi possiamo sventolare orgogliosamente nel mondo».

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