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Allarme in Turchia: «l’Isis vuole avvelenare l’acqua»

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l’incubo terrorismo

Allarme in Turchia: «l’Isis vuole avvelenare l’acqua»

La Turchia non si è ancora ripresa dall’attacco kamikaze nel centro storico di Istanbul - dieci turisti tedeschi morti - che si sveglia oggi con un nuovo allarme Isis, la sigla terroristica che con i suoi affiliati ha rivendicato l’attentato che era anche dietro gli attacchi del 20 luglio a Suruc e quello peggiore per numero di morti del 10 ottobre ad Ankara (il più grave della Turchia moderna, bombe esplose in mezzo a una marcia di pacifisti, 103 morti il bilancio).

Oggi l’allarme arriva dall’intelligence turca. L'Isis sta pianificando di avvelenare le fonti idriche della Turchia e così diffondere malattie in tutto il Paese, l’allarme riguarderebbe sia l’acqua potabile sia i bacini idrici. Il rapporto confidenziale, firmato il 15 gennaio dal vicegovernatore di Istanbul Nurullah Naci Kalkancı - scrive il sito del giornale turco Zaman - è stato svelato oggi dai media e inviato a tutte le forze di sicurezza del Paese. Secondo gli 007 lo Stato islamico, che avrebbe già compiuto attacchi con armi chimiche - cloro e antrace - in Siria e Iraq, punta a diffondere diversi batteri, tra cui quelli che causano la tularemia, la cosiddetta “febbre dei conigli”, con sintomi difficili da diagnosticare perché simili a quelli di altre influenze: febbre alta, debolezza, vomito e diarrea. Il report sottolinea ache come gli esperti di salute turchi non abbiano molte informazioni su questo tipo di malattia come invece altri paesi europei. Dall’altra parte, però, il rapporto rassicura sul fatto che l’unità di intelligence della polizia di İstanbul ha insentificato gli sforzi per prevenire l’attacco.

Della tularemia si ha notizia per per la prima volta in Manciuria per mano giapponese e poi durante la seconda guerra mondiale ne sono stati colpiti soldati tedeschi e sovietici. Anche gli Stati Uniti - ricorda Zaman - avevano pensato di usare la febbre dei conigli come arma biologica, ma poi il programma è stato messo da parte.

Secondo un rapporto americano, l’Isis ha usato l’iprite - un’arma chimica tipica della prima guerra mondiale - già l’11 agosto in un attacco in Iraq a Makhmour, mentre ha usato il gas sarin in Siria facendo almeno 60 morti.

A maggio ad Adana, città a sud del Paese, erano stati fermati un siriano e cinque turchi perché sospettati di cercare materiale usato nella produzione di armi chimiche come il gas sarin.

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