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Questo articolo è stato pubblicato il 19 novembre 2011 alle ore 11:58.

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Il premier cinese, Wen Jiabao con Barack Obama (Ap)Il premier cinese, Wen Jiabao con Barack Obama (Ap)

Colloquio a sorpresa tra il presidente americano, Barack Obama, e il premier cinese, Wen Jiabao, a margine del sesto vertice dell'Asia orientale a Bali, in Indonesia. All'incontro bilaterale fuori programma, sollecitato dal primo ministro cinese, hanno partecipato anche il segretario di Stato, Hillary Clinton e il consigliere per la sicurezza nazionale, Tom Donilon.

Donilon ha commentato che si è trattato di «un buon confronto», «produttivo e costruttivo», sottolineando che Washington vuole garantire libertà di navigazione e nei traffici commerciali nel Mare del Sud della Cina e la pacifica soluzione delle dispute territoriali che oppongono Pechino ai suoi vicini (motivo della diatriba, una gigantesca riserva naturale di petrolio e di gas) e sulle quali gli Stati Uniti intendono mantenere una posizione neutrale.

La reazione cinese
La Cina, dal canto suo, si è detta ansiosa di cooperare con gli Stati Uniti. E' quanto ha dichiarato alla stampa Liu Zhenmin, Sottosegretario agli Esteri, poco dopo il vertice bilaterale. «Gli Stati Uniti - ha detto - sono un attore importante in Asia, dopo la Seconda guerra mondiale. Siamo ansiosi di cooperare con gli Stati Uniti nella regione».

L'incontro di oggi è avvenuto in un momento di particolare freddezza fra Stati Uniti e Cina. Pechino non ha infatti accolto positivamente questa fase di ritrovato protagonismo degli Usa nella regione dell'Asia-Pacifico. La visita di Barack Obama in Indonesia è stata infatti l'ultima tappa di un tour di nove giorni volto a rafforzare la presenza degli Stati Uniti nell'area.

Il tour asiatico di Obama
Il tour regionale era cominciato venerdì scorso, 11 novembre, quando Obama era volato a Honululu, nelle Hawaii, per ospitare il vertice internazionale dell'Apec (Asia-Pacific Economic Cooperation, il summit dei paesi asiatici ai cui lavori hanno partecipato anche Cina e Russia). Durante il vertice, Obama ha annunciato il via libera a un accordo di massima tra i paesi del Pacifico per la creazione di una prossima area commerciale di libero scambio, il 'Partenariato Transpacifico'.

In Australia
La volontà di investire nella partnership economica e nella sicurezza della regione è stata poi confermata dal viaggio in Australia, mercoledì scorso, dove il Presidente americano ha annunciato un rafforzamento militare, con il dispiegamento di 2.500 militari statunitensi nel nord del paese. In Australia, peraltro, la Cina sta investendo somme colossali con l'obiettivo di sfruttare le sue risorse minerarie.

Il tour si è quindi concluso in Indonesia, Paese dove Obama ha vissuto da bambino, con il vertice dell'Asia orientale (Eas) e quello dell'Associazione delle nazioni del Sud-est asiatico (Asean). E qui Obama ha annunciato personalmente, ancora prima che lo facesse l'azienda, l'ordine più grosso mai ricevuto da Boeing, quasi 22 miliardi di dollari da una compagnia indonesiana per oltre 200 aerei. Un accordo che consentirà di «riportare 100.000 posti di lavoro» negli Stati uniti, ha assicurato il presidente.

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