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Panico a Parigi per falsi allarmi. Tre fratelli coinvolti negli…

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le vittime restano 129

Panico a Parigi per falsi allarmi. Tre fratelli coinvolti negli attacchi, in fuga ottavo terrorista

Ondate di panico a Parigi, nel tardo pomeriggio, quando spari sono stati sentiti nella centrale rue de Rivoli, poco distante dal Louvre e dal municipio nel cuore del quartiere ebraico Le Marais. Ma si trattava in realtà dello scoppio di petardi. La prefettura di Parigi ha confermato diversi “movimenti di panico” nella capitale “dopo un falso allarme”. Allarme anche a place de la Republique, durante l'omaggio alle vittime degli attacchi compiuti venerdì notte, con migliaia di persone presenti. La polizia ha evacuato la piazza.

Una fonte della polizia ha poi spiegato che l'ondata di panico di questo pomeriggio fra place de la Republique e il quartiere del Marais è stata originariamente provocata dallo scoppio della lampadina di un ristorante. Il rumore improvviso ha provocato in un poliziotto presente il riflesso di estrarre l'arma e ciò ha innescato la reazione di panico fra i clienti. La gente nella vicina place de la Republique, raccolta a centinaia per l'omaggio alle vittime del terrorismo, ha cominciato a gridare e fuggire, anche davanti alle telecamere della tv che davano la diretta.

Infine, è stata anche chiusa per circa un’ora la linea 1 della metropolitana alla fermata dell'Hotel de Ville e i passeggeri sono stati evacuati a causa del ritrovamento di un pacco sospetto. Poi si è scoperto che si trattava di una valigia abbandonata.

Il bilancio delle vittime resta 129
Il numero delle vittime degli attacchi del terrorismo islamico a Parigi resta fermo a 129 e non sale a 132. Il bilancio era sembrato aggravarsi dopo che fonti ospedaliere nel pomeriggio avevano informato del decesso di tre delle persone ferite. Le stesse fonti hanno più tardi specificato che queste tre persone erano già state conteggiate nel bilancio dei morti e che quindi non varia il numero complessivo delle vittime, appunto 129.

La polizia francese si è lasciata sfuggire terrorista
La polizia francese si è lasciata sfuggire il super ricercato Abdeslam Salah, “l'ottavo attentatore” di Parigi, dopo averlo fermato per controlli, quando già si sapeva che l'uomo faceva parte del commando jihadista responsabile delle stragi nella capitale francese. A rivelarlo all'AP sono stati alcuni funzionari della sicurezza francese. Seconda questa nuova versione, il terrorista non sarebbe stato dunque fermato dalla polizia belga, a cui ancora non era giunta alcuna segnalazione, ma da agenti francesi che, in teoria, avrebbero dovuto bloccarlo.

Le indagini, identificati otto terroristi
La polizia francese ha diffuso una foto segnaletica dell’ottavo terrorista, Abdeslam Salah, belga, coinvolto nelle stragi di Parigi. Ora l’uomo è ricercato in Belgio ed è attivamente ricercato con mandato di arresto internazionale.

Intanto altri due jihadisti del commando dei sette che ha fatto strage a Parigi sono stati identificati. Si tratta di due francesi, entrambi residenti a Bruxelles (uno a Molenbeek). Identificato anche un altro terrorista francese. Una fonte delle indagini aggiunge che tra gli attentatori di Parigi vi sarebbero tre fratelli: uno sarebbe in fuga (o potrebbe essere uno dei kamikaze); uno è detenuto in Belgio mentre un terzo è stato trovato nella sala concerti del Bataclan.

Inoltre, le «due vetture immatricolate in Belgio» ritrovate dagli inquirenti francesi a Parigi sono state noleggiate «a inizio settimana nella regione di Bruxelles», secondo la procura. Anche una delle persone che le ha prese a noleggio è «attivamente ricercata», riferisce iTele.

Falso il passaporto siriano trovato accanto a un kamikaze
Le autorità belghe in tutto hanno arrestato 7 persone in relazione agli attacchi di Parigi mentre si acclara che è probabilmente falso il passaporto siriano trovato accanto a uno dei kamikaze entrati in azione allo Stade de France a Parigi: lo afferma una fonte degli 007 Usa alla Cbs. «Il documento non contiene i numeri corretti per un passaporto legittimo e la foto non coincide con il nome». Ed anche il passaporto egiziano trovato nei pressi dello Stade de France, secondo alcune fonti , accanto a uno dei kamikaze che si è fatto esplodere, «appartiene a uno dei feriti» secondo quanto annunciato dall'ambasciatore d'Egitto in Francia, Ihab Badawi, citato da al Ahram. “Il passaporto è di Waleed Abdel-Razzak” ferito nell'attentato, ha detto il diplomatico.

Gli attentatori di Parigi erano in contatto con alcuni membri dell'Isis in Siria con i quali hanno comunicato prima di sferrare gli attacchi: lo riporta il New York Times citando fonti investigative americane e francesi

Il ministro Cazeneuve: chiuderemo moschee che propagano l'odio
Il ministro francese dell'Interno, Bernard Cazeneuve, ha detto che sarà adottata ogni misura legale per chiudere le moschee che propagano l'odio. «Non ho atteso che si proclamasse lo stato di emergenza per combattere i predicatori dell'odio, ma con lo stato di emergenza potremo accelerare», ha detto Cazeneuve alla rete televisiva «France 2», rispondendo alle critiche rivolte al governo per l'insufficiente azione contro il terrorismo. Era stato il leader dell'opposizione Nicolas Sarkozy a chiedere l'espulsione «manu militari» degli «imam che tengono prediche dai contenuti radicali» e che si chiudano le loro moschee. Cazeneuve ha in proposito ricordato che sono in corso già 34 procedimenti di espulsione di imam radicali, e ha promesso che «si andrà oltre», senza specificare di più.

Il 20 novembre il Consiglio Ue sulla sicurezza
Mentre continua in tutta Europa la caccia ai terroristi ancora liberi arriva l’annuncio che si terrà il 20 novembre a Bruxelles, come richiesto con urgenza dal ministro degli Interni francese Bernard Cazeneuve, una riunione straordinaria del Consiglio Ue giustizia e affari interni. Lo ha annunciato, a nome della presidenza lussemburghese dell'Ue, il vice premier e ministro degli Interni del Granducato, Etienne Schneider.

L’identikit del primo kamikaze
Omar Ismail Mostefai, uno dei kamikaze dell'attacco al Bataclan, era sì conosciuto alla polizia, ma come criminale di poco conto, non certo come pericoloso estremista in grado di partecipare a una brutale strage come quella avvenuta nella sala concerti parigina, con decine di morti. Identificato con le impronte trovate su un dito, un brandello del corpo dilaniato dallo scoppio della cintura esplosiva che portava addosso, Omar Ismail stava per compiere 30 anni, era nato il 21 novembre del 1985 nel sobborgo parigino di Courcouronnes, una zona povera, dove il piccolo crimine è di casa. E lui aveva collezionato otto condanne per reati minori tra il 2004 e il 2010, ma non era mai stato in prigione.
Ma nel 2010 Mostefai era probabilmente già un'altra persona, un altro tipo di criminale ed era stato individuato come «obiettivo prioritario» per un possibile percorso di radicalizzazione. Tuttavia non era mai stato coinvolto in una specifica indagine. Ora gli inquirenti sospettano che possa essere stato in Siria l'anno scorso, ma è ancora solo un sospetto, riferiscono fonti di polizia. È stato annunciato l'arresto di sei suoi familiari: tra questi il padre, un fratello, la cognata. Il kamikaze di Courcouronnes, secondo fonti vicine alle indagini, frequentava regolarmente la moschea di Luce, vicino a Chartres, a Sud-Est di Parigi.

Imam cantano la Marsigliese davanti al Bataclan
Una delegazione di imam delle moschee della regione di Parigi ha reso omaggio oggi pomeriggio alle vittime della strage del Bataclan pregando per alcuni minuti davanti al teatro. Alla presenza di centinaia di parigini che in queste ore affollano il luogo dell'attacco terrorista, gli imam hanno intonato la Marsigliese.

Gli 007 israeliani aiutano colleghi francesi
I servizi di spionaggio israeliani stanno aiutando gli inquirenti francesi ad indagare sugli attacchi terroristi di venerdi' scorso a Parigi. Lo riferiscono i media israeliani, secondo cui l'assistenza degli agenti israeliani riguarda in particolare la sorveglianza dei gruppi militanti in Siria e in Iraq. Secondo l'emittente «Channel 2», i servizi israeliani avevano girato delle informazioni ai colleghi francesi su alcuni militanti dello Stato islamico all'estero poche ore prima degli attentati. Senza fornire ulteriori dettagli, «Channel 2» ha spiegato che l'intelligence israeliana vede «un chiaro legame operativo» tra l'attentato nella capitale francese, gli attentati suicidi Beirut di giovedì e il disastro aereo dell'Airbus russo dello scorso 31 ottobre nel Sinai egiziano.

Lo stato di emergenza
Il presidente Francois Hollande, secondo informazioni di Le Figaro, vorrebbe che lo stato d'emergenza in Francia fosse prolungato fino a 3 mesi. Un decreto sarà presentato mercoledì in Consiglio dei ministri per poi andare in Parlamento. Soltanto una legge, infatti, può prorogare lo stato di emergenza al di là di 12 giorni.

A Londra forze speciali sulle strade, alto rischio di attentati
A Londra e nelle altre principali città del Regno Unito sono stati dispiegati diversi soldati delle forze speciali nel timore di attentati, in un allarme che dopo i fatti di Parigi resta altissimo. Il rischio di attentati è considerato «altamente probabile», secondo il ministro dell'Interno, Theresa May, che ha partecipato a un summit del comitato d'emergenza Cobra. Gli uomini dello Special Reconnaissance Regiment (Srr), scriveva già ieri scriveva il Daily Telegraph, pattugliano, perlopiù in borghese, strade, centri commerciali, stazioni e aeroporti, facendo da supporto ai normali poliziotti, spesso anch'essi in abiti civili ma comunque armati. Il reggimento in questione è specializzato nel riconoscimento e nella sorveglianza dei potenziali criminali ed è un corpo di recente formazione, fondato dall'esercito nella primavera del 2005, pochi mesi prima dei devastanti attentati a Londra del 7 luglio di quell'anno, che causarono 56 morti e 700 feriti gravi. Poco si sa di questo corpo, ma si stima sia composto di un numero di uomini che va dai 500 ai 700 e si pensa che negli ultimi anni sia stato utilizzato anche in Irlanda del Nord. Il Telegraph cita come luogo “caldo”, particolarmente sorvegliato in queste ore, il West End londinese, il cuore della capitale preso d'assalto soprattutto nei fine settimana da centinaia di migliaia di londinesi e turisti per l'altissima presenza di ristoranti, bar, teatri di musical, cinema e in generale luoghi di divertimento.

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