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Questo articolo è stato pubblicato il 18 luglio 2014 alle ore 12:49.

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Potrebbe slittare a martedì la partenza della Costa Concordia dall'Isola del Giglio verso il porto di demolizione di Genova Voltri. «C'é un ritardo nelle operazioni, come é stato detto in questi giorni, dovuti a piccolissimi inconvenienti tecnici», ha spiegato il ministro dell'Ambiente, Gian Luca Galletti, ai microfoni di Rtl. «Noi abbiamo detto che le operazioni dovevano essere fatte con la massima sicurezza e attenzione, questo ovviamente comporta più tempo. In questa prima fase sta andando tutto secondo le previsioni, poi staremo a vedere più avanti». Il ministro ha ricordato che la partenza del relitto deve avvenire «nel momento in cui avremmo la certezza che sia il mare, sia il vento per qualche giorno ci permettano di farla in estrema tranquillità e questo - ha detto il ministro - lo impareremo probabilmente sabato o domenica e poi dipende anche dalla velocità col quale avverrà il rigalleggiamento cioé la fase in cui la nave verrà fuori dall'acqua per altri 15-20 metri».

La Francia stia serena
E sul tragitto verso il porto di Genova-Voltri della Concordia la « Francia stia serena», ha detto il ministro dell'Ambiente, Gianluca Galletti, dopo che il ministro francese dell'Ambiente, Sègolène Royal che ha chiesto all'Italia la "prova scritta" del completo pompaggio degli idrocarburi dal relitto del Costa Concordia preoccupata della prossimità alle coste della Corsica del convoglio che scorterà la verso la demolizione. «Noi abbiamo a cuore lo stato del nostro mare come e forse più di loro», ha detto Galletti. «Noi in questa operazione come ministero dell'Ambiente siamo controllori, viene fatta ed è sotto la responsabilità della società che è proprietaria della Costa Crociere, cioè la Carnival», ha sottolineato Galletti. «Sono mesi - ha detto il ministro - che noi lavoriamo con loro per dare delle prescrizioni degli obblighi affinché i possibili danni ambientali vengano ridotti al minimo. Non devono avere nessuna preoccupazione». Il ministro ha confidato la sua perplessità per la tempistica della richiesta francese di rassicurazioni: «Mi hanno lasciato un po' così i tempi con cui la Francia ci ha chiesto queste precisazioni perché ricordo che la Concordia è lì da due anni e mezzo, che va a Genova lo sa tutto il mondo da qualche mese e le richieste a noi ci sono arrivate ieri l'altro quando la nave doveva partire lunedì». Comunque ha dichiarato che sono state date tutte le informazioni richieste. E ha anche precisato che l'Italia «non ha nessun obbligo verso la Francia, perché l'operazione avverrà in acque internazionali e non abbiamo nessun trattato di scambio di informazioni per questo tipo di operazioni, per cui mi sembra tutto tranquillo».

La Concordia è riemersa di un ulteriore metro
Intanto proseguono le operazioni per consentire alla Concordia di affrontare il viaggio verso Genova-Voltri. «In seguito all'abbassamento del cassone lato di dritta s12, ieri sera, il relitto della nave é riemerso di un ulteriore metro raggiungendo, in media, i 4 metri di rigalleggiamento. I sommozzatori hanno continuato a lavorare tutta la notte per completare il collegamento di una delle due catene mancanti relativa al cassone S18. Al momento i tecnici del remote operation center stanno procedendo ad abbassare il cassone nella sua posizione finale», spiega una nota dell Costa. «Nelle prossime ore il lavoro continuerà con l'abbassamento di altri cassoni del lato di dritta e successivamente i mezzi di lavoro si sposteranno a prua del relitto per collegare l'ultima catena relativa al cassone S4. Tali operazioni porteranno quindi a una ulteriore emersione del relitto».

Al Giglio ci sarà un lungo lavoro di ripristino
All'isola del Giglio «il fondo marino sicuramente va assolutamente ripristinato e sarà un lavoro molto lungo. Noi su questo saremo inflessibili», ha detto il ministro. «Io ho sempre detto che l'operazione della Costa Concordia non la considererò nel momento in cui la Concordia arriva a Genova ma solo nel momento in cui avremo ripristinato il fondo marino del Giglio nelle esatte condizioni in cui era prima di questa tragedia. Tutto questo chiaramente sempre a carico della Carnival, in tutta questa operazione che vediamo in questi giorni lo Stato italiano non ci mette un euro».

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