EMERGENZA MIGRANTI/2

Gentiloni, Juncker mi ha confermato l’impegno europeo

(LaPresse)

3' di lettura

Il governo sta studiando i dettagli della missione di sostegno richiesta dal primo ministro del governo di Unità nazionale libico Fayez Al Serraj alla Guardia costiera e alla Marina italiana per contrastare il flusso di migranti via mare che partendo dalla Libia raggiungono le coste italiane. Domani, dopo le ultime limature, il Consiglio dei ministri darà il via libera al provvedimento con i dettagli dell’operazione, e li illusterà martedì 1 agosto alle quattro commissioni Esteri e difesa di Camera e Senato.

La tabella di marcia è stata delineata dal presidente del Consiglio Paolo Gentiloni. In tarda mattinata il premier ha incontrato a Palazzo Chigi con Martin Schultz, il presidente del Partito socialdemocratico tedesco e avversario di Angela Merkel alle elezioni tedesche del 24 settembre. Nel pomeriggio ha ricevuto una telefonata del Presidente francese Emmanuel Macron. Al centro del colloquio i temi migratori, la Libia e la questione Fincantieri/STX Saint-Nazaire.

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La telefonata con Juncker
Secondo Gentiloni, la richiesta da parte di Al Serraj può essere un punto di svolta nella gestione dell’emergenza migranti. Ora, ha spiegato al termine del faccia a faccia con Schultz, serve un impegno comune dell’Europa. La dispobilità di Bruxelles c’è. «Ieri - ha spiegato il capo del governo - ho parlato con il presidente della Commissione Ue, Jean-Claude Juncker , il quale mi ha confermato l’impegno in questa direzione: l’Ue corrisponde ai propri ideali se ha impegni comuni sui temi migratori». In mattinata il presidente del Consiglio aveva riunito a palazzo Chigi ministri e responsabili militari per fare il punto sull’operazione.

Dopo l’accordo di Parigi tra i due principali protagonisti della partita per la stabilizzazione della Libia, Al Serraj e il comandante dell’esercito che controlla l’Est del paese Khalifa Haftar l’Italia punta dunque a riprendere quel ruolo politico e diplomatico che da sempre ha nella gestione della ex colonia, soprattutto a partire dalla caduta di Gheddafi. Sullo fondo l’emergenza migranti, che vede il paese in prima linea a gestire flussi consistenti: le previsioni indicano che a fine 2017 gli arrivi potrebbero andare oltre quota 200mila.

L’incontro tra Gentiloni e Schultz
La gestione dell’emergenza richiede un maggior coinvolgimento dei partner europei. È questo il messaggio che il premier ha sostenuto nell’incontro con Schultz. È stato lo stesso premier italiano a esprimere in sintesi il punto dell’incontro: «Il messaggio - ha detto durante la conferenza stampa che si è tenuta al termine del faccia a faccia - è che serve un impegno comune, noi non ci rassegniamo all'idea che questa sfida migratoria anche dei migranti economici possa essere lasciata a singoli paesi per scelta del caso e della geografia».

Gentiloni: serve una maggiore responsabilità comune
Per Gentiloni non ci sono alternative. Occorre accelerare sul rafforzamento dell'Unione. «Abbiamo la comune convinzione - ha spiegato - che questa sia una fase in cui anche grazie ai risultati positivi economici bisogna accelerare in Ue che punti sulla promozione degli investimenti, nella dimensione sociale, nel rafforzamento dell'unione monetaria e fiscale e una maggiore responsabilità comune».

Sugli hotspot della Francia: l’Italia ha la sua agenda
Gentiloni ha poi commentato la decisione del presidente francese Emmanuel Macron di predisporre un hotspot in Libia. «Noi - ha ricordato - abbiamo la nostra agenda che ci impegna sul piano dell'accoglienza, sulla discussione con le ong di una serie di regole, favorire la riconciliazione delle forze. Se poi c'è l'impegno di tutti i paesi Ue, tutte le iniziative sono benvenute ma deve essere chiaro che i passi sono questi, le misure sono queste ed i problemi di stabilizzazione non si risolvono in modo diverso».

In mattinata l’incontro sulla Libia con ministri e militari
Questa mattina il premier ha incontrato a Palazzo Chigi i ministri degli Esteri, Angelino Alfano, dell'Interno, Marco Minniti, e della Difesa, Roberta Pinotti, «per il periodico incontro dedicato ai temi della sicurezza, della immigrazione e della situazione libica», si legge in una nota. Alla riunione erano presenti il segretario generale della Farnesina, Elisabetta Belloni, il capo di Stato maggiore della Difesa, Claudio Graziano, il Direttore del Dis, Alessandro Pansa, e il capo della Polizia, Franco Gabrielli.

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