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Questo articolo è stato pubblicato il 03 gennaio 2014 alle ore 17:34.
L'ultima modifica è del 03 gennaio 2014 alle ore 19:03.

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Agcom ha convocato la società insolvente "Bip Mobile" e l'enabler "Telogic" per il 7 gennaio. Per gli oltre 220mila clienti dell'operatore virtuale non è tuttavia il caso di nutrire grandi speranze. Ormai i buoi sono scappati ed è difficile recuperare la situazione. L'unica soluzione, al momento, è sostanzialmente la portabilità. Anche perché a leggere il comunicato sul sito di Bip Mobile lo scaricabarile è iniziato. E in mezzo ci sono i 220mila clienti - con schede prepagate - rimasti senza servizio il 30 dicembre, in concomitanza con le feste di fine anno.

In estrema sintesi, Telogic Italy Srl (parte di una holding danese prima di essere acquisita dal socio unico Terra Spa di Arezzo), è un "enabler" cui si appoggiano alcuni operatori virtuali (Mvno) che forniscono servizi e gestiscono Sim senza avere l'infrastruttura di rete. Per la quale si appoggiano ad altri operatori. Nel caso di Bip Mobile, il servizio "girava" sulla rete mobile di 3 Italia.

La controllata di H3G lamentava da tempo le difficoltà nei pagamenti da parte di Telogic. Da parte dell'enabler però era stata messa in evidenza l'insolvenza di alcuni clienti, fra i quali Bip Mobile, alla base delle difficoltà nei saldi delle fatture emesse da 3 Italia. Si arriva così a ridosso dell'estate con Agcom che prende in mano la situazione - dall'Authority di Via Isonzo fanno sapere che un incontro fra le èparti c'è stato anche il 13 agosto - e arriva a una delibera (la 549/13/CONS) con la quale si stabilisce che Telogic avrebbe dovuto erogare «i servizi attualmente forniti agli MVNO attestati sulla rete dell'operatore medesimo almeno sino al 28 ottobre». Lo stacco del servizio è avvenuto poi il 30 dicembre.

«Prima di prendere la decisione del black out - dicono da Telogic - ci abbiamo pensato e ripensato. Più volte abbiamo sollevitato Bip Mobile a dirci in che modo pagare. Siamo stati costretti». Il debito accumulato, fanno sapere dall'enabler, sarebbe attorno agli 8 milioni di euro. «Ora - affermano sempre da Telogic - siamo pronti a fare quello che il 7 gennaio ci dirà di fare Agcom. Anche di riaccendere il servizio, ma solo per facilitare la portabilità». Qyuesta in effetti dovrebbe essere la richiesta dell'Autorità.

Dal canto suo Bip Mobile, partita del 2012 presentandosi come operatore che puntava sul low cost, in piena bufera ha registrato la partenza del suo amministratore delegato Fabrizio Bona approdato in Alitalia come Chief commercial officer, sul sito ricostruisce la vicenda ritenendosi vittima del comportamento di Telogic e del fatto che «Telogic e H3G (3 Italia) le hanno imposto prezzi all'ingrosso assai più alti di quelli che la stessa H3G e gli altri gestori mobili praticano ai loro clienti finali».

Ora la situazione, stando a quanto riportato sempre dal sito di Bip Mobile è questa: « A metà di dicembre Telogic Italy Srl ha chiesto al Tribunale di Monza di essere ammessa alla procedura di concordato preventivo e dovrà presentare il piano concordatario vero e proprio (contenente, in sintesi, l'indicazione dei tempi e delle risorse finanziarie per effettuare i pagamenti dei propri debiti, tra i quali figura H3G) entro la prima metà di febbraio 2014. Ora anche Bip Mobile Spa ha presentato (il 24 dicembre) analoga domanda al Tribunale di Roma e sta lottando con tutte le sue forze per ottenere lo sblocco di somme importanti che le sono dovute, proprio per riuscire a fare i pagamenti dei fornitori strategici, tra i quali c'è anche Telogic. E non c'è dubbio che l'interruzione nella continuità della fornitura del servizio da parte di Telogic, perfettamente a conoscenza della situazione, comporta la rinuncia ad importanti introiti di risorse finanziarie (anche in danno dei propri creditori, primo tra tutti H3G)».

Pronta la replica sia di Telogic sia di 3 Italia. «Telogic - è riportato in una nota - preferisce non commentare quanto apparso oggi sul sito di Bip Mobile. Alla luce di quanto scritto e asserito dalla stessa Bip Mobile è evidente che si tratta di dichiarazioni quantomeno "deliranti" e diffamatorie alle quali verrà risposto nelle opportune sedi».

Per quanto riguarda 3 Italia, la nota della società specifica che «Già a partire da maggio 2013, la situazione di difficoltà di Telogic è stata segnalata all'AGCOM che ha tenuto una serie di audizioni nelle quali è stata rappresentata da Telogic una grave situazione di insolvenza da parte di BIP Mobile nei suoi confronti. Nonostante l'AGCOM avesse autorizzato H3G a interromperre la fornitura di servizi verso Telogic dal 28 ottobre, attraverso la delibera 549/13 CONS nota a tutti gli operatori coinvolti e dunque anche a BIP Mobile, H3G ha continuato ad offrire il servizio a Telogic al fine di evitare un grave pregiudizio agli MVNO gestiti dalla stessa Telogic». Riguardo infine all'accusa di Bip di essere vittima del fatto che «Telogic e H3G» avrebbero «imposto prezzi all'ingrosso assai più alti di quelli che la stessa H3G e gli altri gestori mobili praticano ai loro clienti finali», da 3 Italia è stato specificato che «non è mai esistito alcun rapporto contrattuale tra BIP e H3G» e che «gli altri MVNO attivi sulla rete di Telogic non si trovano nelle medesime condizioni di BIP Mobile».

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