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Partenza falsa per l’export extra Ue: tutti gli indicatori sono…

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COMMERCIO ESTERO

Partenza falsa per l’export extra Ue: tutti gli indicatori sono negativi

Falsa partenza per le esportazioni verso i Paesi extra Ue. Nel mese di gennaio l’arretramento è totale: -2,4% rispetto al mese di dicembre e -3,5% rispetto al gennaio 2014. Ancora una volta, secondo la rilevazione dell’Istat, sul banco degli imputati è soprattutto la voce “energia”,: secondo l’Istituto di statistica, infatti, la flessione congiunturale delle vendite (quella confrontata con il mese precedente) è dovuta in particolare all’energia (-18,5%) e ai beni strumentali (-2,7%).

Lo scenario non cambia sul fronte delle importazioni: se si limitano i danni rispetto al mese di dicembre, con un -0,4%, il dato tendenziale ammette poche repliche: -8,5%.

Se non si fa sentire a livello complessivo, l’effetto dollaro forte-euro debole si manifesta però in tutta la sua positività negli Stati Uniti, verso i quali il nostro export è cresciuto del 24,4%. Ma gli Usa sono anche l’unico Paese in cui abbiamo un risultato positivo, insieme alla Turchia, che però fa solo +0,7%. Dietro alla lavagna, come accade dall’esplosione della crisi russo-ucraina e dal varo delle sanzioni, finisce Mosca: -36,7% il nostro export; -40,2% le esportazioni.

L’effetto di questo avvio d’anno con il piede sbagliato è anche un saldo commerciale negativo per 234 milioni. Una doccia fredda, quella dell’interscambio, soprattutto dopo le attese alimentate dalla debolezza dell’euro e dal balzo in avanti (+6,3%) dell’export nel mese di dicembre 2014.

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