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La disoccupazione scende sotto il 12%, prima volta dal febbraio…

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I DATI ISTAT SUL LAVORO

La disoccupazione scende sotto il 12%, prima volta dal febbraio 2013. Renzi: è l’effetto Jobs Act

Ad agosto il tasso di disoccupazione è sceso all’11,9%, in calo per il secondo mese consecutivo e ai minimi dal febbraio 2013. Lo comunica l’Istat. La flessione è di 0,1 punti percentuali rispetto al mese precedente e di 0,7 punti rispetto ad agosto 2014. Nei dodici mesi la disoccupazione diminuisce del 5%, a cui corrispondono 162mila persone in meno in cerca di lavoro.

+325mila posti su anno, Renzi: è effetto Jobs Act
Dopo la crescita di giugno (+0,1%) e di luglio (+0,3%), ad agosto la stima degli occupati cresce ancora dello 0,3% con un incremento di 69 mila unità. Tale crescita, spiega l’Istat, è determinata dall’aumento dei lavoratori alle dipendenze (+70 mila), in prevalenza a termine (+45 mila). Il tasso di occupazione aumenta di 0,2 punti percentuali, arrivando al 56,5%. Su base annua l’occupazione cresce dell’1,5%(+325 mila persone occupate) e il tasso di occupazione di 0,9 punti. «Istat. In un anno più 325mila posti di lavoro. Effetto #Jobsact #italiariparte #lavoltabuona». Questo il tweet del presidente del Consiglio, Matteo Renzi, pubblicato subito dopo l’annuncio del recupero del dato sulla disoccupazione di agosto. Su Facebook, poi, sempre Renzi aggiunge che «i dati Istat certificano che il Jobs Act funziona. In un anno abbiamo recuperato 325mila posti di lavoro, agosto su agosto. La disoccupazione che era quasi al 14% all’inizio dell’azione del Governo, adesso è sotto il 12%. Le riforme danno frutti, l’Italia riparte. Avanti tutta, adesso. C’è ancora molto da fare e possiamo farlo insieme, con la fiducia di chi sa che apparteniamo a un grande Paese, forte e orgoglioso. Viva l’Italia», conclude il premier.

Ad agosto disoccupazione giovani sale al 40,7%
Il tasso di disoccupazione dei 15-24enni, cioè la quota di giovani disoccupati sul totale di quelli attivi (occupati e disoccupati) è pari al 40,7%, in aumento di 0,3 punti percentuali rispetto al mese precedente. L’Istat sottolinea che dal calcolo del tasso di disoccupazione sono esclusi i giovani inattivi, cioè coloro che non sono occupati e non cercano lavoro, nella maggior parte dei casi perché impegnati negli studi. In termini tendenziali, rispetto ad agosto 2014, il tasso di occupazione dei giovani 15-24enni cala di 0,1 punti percentuali, scende anche il tasso di disoccupazione (-2,3 punti), a fronte di una crescita del tasso di inattività di 1,2 punti. Con riferimento alla media degli ultimi tre mesi, per i giovani 15-24enni si osserva il calo del tasso di disoccupazione (-0,6 punti percentuali), a fronte di una lieve crescita sia del tasso di occupazione (+0,1 punti) sia del tasso di inattività (+0,1 punti).

Nell’Eurozona disoccupazione stabile all’11%
È rimasto invece stabile in agosto il tasso di disoccupazione in Europa: secondo i dati diffusi oggi da Eurostat, nell'Eurozona ammonta all'11% mentre nella Ue a 28 rimane pari al 9,5%, in entrambi i casi come nel mese precedente. Un anno fa, nell’agosto 2014, i disoccupati erano rispettivamente pari all'11,5% e al 10,1 per cento. A essere senza lavoro il mese scorso erano 23,022 milioni di europei, di cui 17,6 milioni nell'Eurozona: rispetto a un anno prima, sono 1,490 milioni in meno, di cui 892mila nell'Eurozona.

S&P alza le stime sul Pil italiano
Buone notizie, anche se siamo nel campo delle stime, anche per il Pil italiano. Standard and Poor's ha infatti alzato le previsioni di crescita per l'economia italiana. L'agenzia prevede ora un aumento del Pil dello 0,7% nel 2015 e dell'1,2% nel 2015 contro le proiezioni di giugno di +0,5% e +1% rispettivamente. Per il 2017 la stima resta di +1,2 per cento. Le nuove previsioni sono contenute in un rapporto sulla zona euro che rivede leggermente in calo le stime per la Francia per il 2015 (+1,1% da +1,3%) per la debole performance del secondo trimestre. In linea con l'indebolimento dell'export è inoltre rivisto al ribasso il pronostico per la Germania: +1,7% quest'anno e +2% il prossimo contro +2% e +2,2% rispettivamente a giugno. Il brillante andamento dell'economia della Spagna ha invece indotto a rivedere al rialzo le stime del Pil a +3,2% quest'anno da +3 per cento.

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