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Questo articolo è stato pubblicato il 20 dicembre 2011 alle ore 14:21.

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C'è il rischio di una stretta creditizia dopo la decisione dell'Eba, l'Authority bancaria europea, di fissare al 9% il coefficiente patrimoniale di primo livello delle banche. Parola del senior vicepresidente di Credit Policy Moody's, Alen Laurin, che, nel corso di un'audizione in commissione Finanze alla Camera insieme al direttore generale di Moody's Italia, Alex Cataldo, mette in guardia dai pericoli legati alla necessità degli istituti di credito di allinearsi alle indicazioni formulate dall'Eba. «Le richieste dell'Eba possono portare le banche a una riduzione della capacità operativa e a una stretta creditizia. È una possibilità».

Laurin: i rating bancari non torneranno ai livelli pre-crisi
Ad ogni modo, avverte Laurin, «non ci aspettiamo che con Basilea 3 i rating delle banche torneranno ai livelli di prima della crisi». Noi, prosegue il senior vicepresident Credit Policy di Moody's, «vogliamo garantire che i nostri rating valutino i nuovi rischi che sono inerenti al mantenimento dibusiness vulnerabili. Quindi, coeteris paribus, noi daremo i nostri rating più bassi alle banche che faranno maggiore affidamento su mercati di finanziamento all'ingrosso a breve termine, garantiti e non garantiti. Una partecipazione eccessiva ai mercati monetari a breve termine. Stati patrimoniali fluidi e mutevoli, un alto leverage, una forte concentrazione di attivi da modelli operativi monolinea, mancanza di trasparenza, soprattutto combinata con consistenze di attivi complessi e opachi». Secondo Laurin, quindi, «i rating non torneranno ai livelli pre-crisi a prescindere dalle iniziative regolamentari volte a migliorare la stabilità e la resilienza del settore».

Moody's: Basilea 3 è un fatto positivo ma problemi strutturali restano irrisolti
Per il dirigente di Moody's «Basilea 3 un fatto positivo, ma comunque ci sono dei rischi transitori inevitabili e delle limitazioni intrinseche sulla capacità di migliorare il merito di credito e quindi i rating del sistema bancario europeo. Un innalzamento del capitale e della liquidità renderà le banche più sicure ma non renderà sicura l'attività bancaria e nel breve periodo non verranno risolte le cause strutturali dell'attuale turbativa del mercato dei finanziamenti, cioè la crisi del debito sovrano».

Cataldo: ben venga agenzia di rating europea, basta che si rispettino le regole
Secondo Laurin, poi, «è difficile credere che, nonostante tutte le cose positive che possono verificarsi, che le banche non continueranno a restare un'attività opaca». Noi, aggiunge, «facciamo del nostro meglio giorno dopo giorno per valutare i rating stand alone. Usiamo la nostra metodologia che cerca di garantire correttezza, il che non vuol dire alla fine non ci sarà una situazione Lehman che ha un forte capitale di classe 1 e il giorno dopo dichiara insolvenza». Quanto alla possibilità di un'agenzia di rating europea, su cui punterebbe Bruxelles, Moody's non chiude la porta. «Ben venga - chiarisce Cataldo -. Basta che si rispettino le stesse regole, perché la buona competizione aiuta, la cattiva danneggia».

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