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Questo articolo è stato pubblicato il 16 novembre 2013 alle ore 08:25.
L'ultima modifica è del 19 giugno 2014 alle ore 10:44.

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ROMA - Le aziende coinvolte sono più di 600, le associazioni di Confindustria 80, i partecipanti oltre 27mila. Numeri in crescita alla IV edizione del Pmi Day organizzato dalla Piccola industria di Confindustria insieme alle associazioni confederali. Studenti e insegnanti, ma anche amministratori locali, giornalisti, politici: porte aperte a tutti con l'obiettivo di far conoscere il mondo delle imprese e i valori che esprimono. «Vogliamo far conoscere ai giovani l'importanza dell'industria: senza imprese non c'è sviluppo», con questa convinzione Vincenzo Boccia, presidente della Piccola, nel 2010, poco dopo la sua nomina, ha lanciato il Pmi Day.

Anno dopo anno la manifestazione ha preso piede, come dimostrano i numeri: 15mila partecipanti nella prima edizione, quasi il doppio l'anno successivo, addirittura 40mila l'anno scorso, nella Giornata lanciata insieme a Federalimentare. Con quest'anno complessivamente i ragazzi coinvolti arrivano a 100mila. Le aziende sono state aperte da giovedì ad oggi, con le manifestazioni concentrate nel Pmi day di ieri. «Ai giovani apriamo le porte delle imprese, portandoli nei luoghi dove il valore della competenza e la cultura del fare danno vita a prodotti e servizi che fanno l'eccellenza e la forza della nostra economia», ha detto Boccia, ieri a Catania, nella sede della Maplad (si veda anche l'articolo in basso). Città scelta come simbolo di un Sud che reagisce, dove ci sono casi di eccellenza, in una realtà che ha puntato anche sull'innovazione tecnologica. E dove è forte anche la volontà di mettersi in proprio. La Maplad è proprio un caso di ricambio generazionale di successo, con l'amministratore unico, Giuseppe Manuele, 29 anni, che ha preso le redini dello stabilimento.

«È stata una ventata di ottimismo, dalle domande dei ragazzi, dalle parole degli imprenditori è emerso un grande amore per la Sicilia e per il paese, con l'impresa motore dello sviluppo», ha detto Boccia. Più di 200 ragazzi in fabbrica, più esponenti degli enti locali, delle scuole, i vertici della Confindustria locale.

Rino Manuele, papà di Giuseppe, ha raccontato la sua storia, la sfida di diventare imprenditore, l'importanza che per l'impresa hanno i propri collaboratori. "Industriamoci" è lo slogan del Pmi Day. Far sì che si superino quei preconcetti che fanno esistere ancora nel paese focolai di cultura antindustriale, nonostante l'Italia sia una delle grandi realtà manifatturiere. Il Pmi Day infatti si inserisce all'interno della Settimana della Cultura d'impresa, organizzata da Confindustria, e anche nella settimana europea delle Pmi promossa dalla Commissione Ue. In particolare l'iniziativa di quest'anno ha avuto il comune denominatore di puntare a progetti sull'orientamento, la nuova imprenditorialità e la cultura d'impresa. Orientagiovani, che si è tenuto proprio a Catania giovedi, e il Pmi Day sono due tappe di questo percorso. Ieri sia il presidente degli industriali di Catania, Domenico Bonaccorsi, sia quello della Piccola, Angelo Di Martino, si sono concentrati sull'importanza dell'alternanza scuola-lavoro. In sintonia con Rosita D'Orsi, vice dirigente dell'ufficio scolastico provinciale, e con l'assessore alle Attività produttive del Comune, Angela Mazzola.

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