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Questo articolo è stato pubblicato il 12 marzo 2012 alle ore 19:03.

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Al via un accordo per il debutto di uno YouTube cinese: l'archivio di video Youku acquisisce per più di un miliardo di dollari il rivale Tudou. Entrambi sono biblioteche dove gli utenti possono archiviare filmati senza restrizioni sulla durata e guardarli. Hanno inoltre alleanze con emittenti televisive locali per la distribuzione di film e programmi di intrattenimento.

Negli ultimi due anni sono sbarcati sui listini di New York, rispettivamente al Nyse e al Nasdaq. Alla fine del 2011 il fatturato dei filmati online in Cina è aumentato del 139% rispetto al medesimo periodo dell'anno precedente, grazie agli incassi derivanti dalla pubblicità, con un giro d'affari di circa 234 milioni di dollari, secondo le stime di Analysys International. È il sigillo per il varo di un gigante che avrà il nome di "Youku-Tudou". In particolare, Youku avrà una quota del 71,5% nel nuovo gruppo.

Quello dei video su internet è un mercato in rapida espansione. A fondare Youku sei anni fa è stato Victor Koo dopo aver lasciato la poltrona di direttore del megaportale Sina.com. Era un'area in fermento: pochi mesi dopo, ad esempio, Google avrebbe acquistato YouTube per 1,65 miliardi di dollari. Nel 2008 Youku stringe una partnership con il social network MySpace. La sua evoluzione ha coinciso con il rapido aumento del pubblico cinese su internet: entro la fine dell'anno la stima è di 445 milioni di utenti, secondo la società d'analisi Cmm Intelligence.

L'archivio di filmati cinese ha raggiunto il 21,8% dell'audience e il primo podio tra gli spazi di videosharing. Il mese scorso aveva accusato Youku di violazione del copyright e aveva richiesto danni per 760mila dollari. Non sono pochi i rivali, a partire da 56.com e Ku6, una libreria digitale che ha stretto accordi con alcune case cinematografiche di Hollywood e ha introdotto procedure di cancellazione per i filmati che violavano le normative sul copyright.

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