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Questo articolo è stato pubblicato il 04 dicembre 2012 alle ore 13:17.

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La sanità pubblica va ripensata in funzione del processo demografico. Dopo aver chiarito nei giorni scorsi che il servizio sanitario nazionale è sostenibile e che è opportuno affiancare forme di finanziamento integrativo a quello che è a carico del fisco, oggi il premier ha affrontato di nuovo la questione.

Il premier: la sanità pubblica è chiamata a ripensarsi
Intervenuto alla chiusura dell'anno europeo dell'invecchiamento attivo, il presidente del Consiglio ha ricordato che invecchiare «non é più un traguardo di pochi» e questo in Italia anche grazie «alla sanità pubblica che ha dato un grande contributo. Ora - ha continuato il premier - , proprio in virtù di questo grande successo, la sanità pubblica é chiamata a ripensarsi in vista di una rimodulazione e di un adattamento di cui abbiamo bisogno. Dobbiamo imparare a gestire il divenire del processo demografico in corso in maniera più efficiente».

«Occorre vincere il conservatorismo che è in noi»
Il presidente del Consiglio ha sottolineato che «tante volte il conservatorismo non è prerogativa di un'età avanzata, occorre vincere il conservatorismo che è in noi e intorno a noi. Occorre vincere la chiusura mentale al cambiamento e impostare in modo nuovo il volgere del tempo, senza ipocrisia, guardare al cambiamento con rispetto ma senza paura, come fonte di nuove opportunità e non di spaventose minacce».

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TAG: Governo

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