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Questo articolo è stato pubblicato il 07 maggio 2013 alle ore 21:50.

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Andrea La Mesa è il country manager in Italia di AirBnb: da un anno segue lo sviluppo della community dove gli iscritti affittano abitazioni e scoprono luoghi. È un punto di partenza per pianificare viaggi. E registra un rapido salto in avanti. In Italia taglia il traguardo di 430mila utenti con un'accelerazione negli ultimi mesi di 250mila utenti.
È un'espansione rilevata in altre nazioni del mondo: all'inizio del 2012 erano 1,5 milioni gli iscritti della community e di recente hanno superato la soglia di 4 milioni. La sharing economy descritta anche sulle pagine dall'Economist si diffonde sul territorio nazionale. E conquista spazio la centralità della condivisione semplificata da internet.

Il profilo degli utenti
I viaggiatori di AirBnb che prendono in affitto un'abitazione provengono per la maggior parte dall'estero. Le città più visitate sono i luoghi d'arte: Roma, Venezia, Firenze, Milano e Bologna. La durata media del soggiorno è di cinque giornate. E la comunità diventa anche una bussola per scoprire luoghi distanti dagli itinerari più tradizionali grazie alle segnalazioni di altri utenti.

La reputazione e la fiducia
Nel tempo AirBnb ha perfezionato un complesso sistema per capire quanto sono affidabili gli iscritti che offrono un'abitazione in affitto: ad esempio, i precedenti inquilini possono scrivere recensioni dettagliate e assegnano voti di qualità. Inoltre anche coloro che vogliono prenotare hanno un loro profilo come in un social network e possono ricevere feedback di valutazione.
Secondo La Mesa i dati finora raccolti indicano che il meccanismo delle recensioni è "molto predittivo", dice il country manager, per decidere l'affidabilità del proprietario di un'abitazione o di un viaggiatore. Nella sede italiana di AirBnb lavorano 15 persone e hanno ospitato utenti della community per ascoltarne i pareri.

Le identità verificate
Inoltre AirBnb ha iniziato la sperimentazione delle "identità verificate" degli iscritti, come già avviene ad esempio su Twitter attraverso un logo verde, ma le modalità saranno differenti rispetto al microblog. Il progetto coinvolgerà nei primi mesi il 25% degli iscritti negli Usa per ampliarsi in seguito agli altri Paesi: prevede la validazione con i profili nei social media e la scansione di un documento di identità. In Italia è ancora da stabilire quali saranno le procedure.

Le origini
Quella di AirBnb è la storia di una startup nata nel 2008 dall'intuizione di tre cofondatori a San Francisco che dovevano far fronte a un aumento del loro affitto. Decidono di segnalare la disponibilità della loro abitazione attraverso un sito web e in questo modo ospitano tre persone. Trasformano l'idea in un progetto imprenditoriale che convince un prestigioso incubatore californiano di startup, Y Combinator. Poi dal 2009 avviene anche una rapida espansione in Europa con Londra e Parigi. Attraverso la sua piattaforma AirBnb ha costruito 700 milioni di connessioni.

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