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Questo articolo è stato pubblicato il 04 dicembre 2013 alle ore 12:32.
L'ultima modifica è del 04 dicembre 2013 alle ore 13:34.

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TOKYO - La situazione alla centrale nucleare di Fukushima Daiichi - gravemente danneggiata dall'incidente del marzo 2011 - rimane «molto complessa» e «continueranno a esserci problemi ‘very challenging' che devono essere risolti per assicurare la stabilità a lungo termine dell'impianto». È quanto ha dichiarato il capo del team dei 19 ispettori dell'Agenzia Internazionale dell'Energia Atomica (Aiea), che ha concluso oggi la sua missione in Giappone (iniziata il 25 novembre) per valutare sul posto lo stato dell'arte presso la centrale nucleare di Fukushima Daiichi e i piani per il suo decommissionamento. L'ingegnere spagnolo Juan Carlos Lentijo – direttore dell'Aiea per il Nuclear Fuel Cycle e Waste Technology _ ha comunque avuto parole di elogio per «l'approccio più proattivo» del governo giapponese nell'affrontare le molte e complesse sfide poste dall'incidente nucleare: «Il Giappone ha stabilito buone basi per migliorare la sua strategia e per stanziare le risorse necessarie per procedere al decommissionamento di Fukushima Daiichi in condizioni di sicurezza».

Nel rapporto preliminare, inviato oggi alle autorità giapponesi, il team ha riconosciuto una serie di risultati positivi nella preparazione del processo di decommissionamento, a partire dall'avvio senza problemi della rimozione delle barre di combustibile spento dall'edificio del reattore numero 4 verso una vasca comune più sicura. e dal varo di un programma comprensivo di monitoraggio per rilevare i livelli di radiazione nell'ambiente intorno al sito, compreso l'ambiente marino. Tra i consigli dispensati dal team dell'Aiea, c'è quello di continuare gli sforzi per risolvere i problemi relativi all'acqua, compresa la prevenzione dell'ingresso di acqua nei terreni dove si trovano gli edifici che contengono i reattori danneggiati. Alla Tepco viene inoltre raccomandato di «rafforzare gli sforzi per il trattamento delle acque» ma viene data luce verde alla possibilità di riesumare il riversamento controllato nell'oceano di acqua a bassa radioattività (entro i limiti autorizzati). Al governo l'Aiea sollecita anche lo sviluppo di soluzioni per la gestione delle scorie nucleari e l'istituzione di un laboratorio in loco per individuare e preparare la gestione di questi rifiuti. Alla Nra (l'agenzia di regolamentazione del nucleare), infine, si chiede di rafforzare il programma di monitoraggio dell'acqua del mare.

«Siamo ancora all'inizio di un processo che sarà lungo», ha concluso Lentijo, che alla domanda di una giornalista della Corea del Sud (Paese che ha bandito l'import di pesce da tutto il Giappone settentrionale) ha risposto facendo piacere al governo giapponese: le scrupolose e severe procedure di monitoraggio della sicurezza alimentare, ha detto, rendono sicuro il consumo dei prodotti del Tohoku. Solo il tratto di mare davanti al porticciolo della centrale è da considerare contaminato.

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